Ma spunta una lettera della dipendente: «Nella mia stanza è entrato il consigliere dell’opposizione»
PESCARA Consiglio comunale riunito in seduta segreta, ieri, per discutere di due furti nell’ufficio di una funzionaria del Comune e della presunta intrusione di un consigliere. È la prima volta in 4 anni di amministrazione Albore Mascia che il consiglio chiude i portoni al pubblico. Tutta colpa di un’interrogazione del capogruppo Pdl Armando Foschi e dal consigliere comunale e regionale Pdl Lorenzo Sospiri: quando Foschi ha terminato di leggere l’interrogazione chiedendo al sindaco Pdl Luigi Albore Mascia e all’assessore al Personale Marcello Antonelli (Pdl) di rivelare nome e cognome del consigliere che sarebbe entrato nell’ufficio alla ricerca di documenti pubblici e invocandone le dimissioni, il consigliere del Pd Gianluca Fusilli ha chiesto che la seduta proseguisse in forma segreta: «La procedura vuole che, quando si trattano casi personali riguardanti un consigliere, la riunione si svolga in forma segreta», ha detto Fusilli. Nessuno si è opposto: tutti fuori, portoni chiusi e stop alla diretta sul sito Internet. Ma, durante il suo intervento riservato, il sindaco, annunciando che risponderà per iscritto entro 5 giorni e che poi saranno Foschi e Sospiri a decidere se inviare le carte in procura oppure no, si è lamentato per la disparità di trattamento: «Suscita una riflessione la decisione assunta dall’ufficio di presidenza del consiglio di svolgere la prima parte della seduta dedicata all’interrogazione a porte chiuse, ovvero di secretare il verbale, per timore che venisse fuori il nome del consigliere coinvolto nella vicenda, mentre la stessa forma di rispetto e riguardo non è stata riservata alla persona del sindaco quando si discusse della vicenda inerente Città Europea dello Sport 2012: sono stato sottoposto a un processo mediatico in aula, in un consiglio straordinario, con la commissione d’inchiesta comunale e il consigliere Adelchi Sulpizio (ex Idv, Centro democratico, ndr) a recitare la parte dei giudici, e il tutto è avvenuto dinanzi al pubblico e ai giornalisti. Stessa storia per l’ex assessore Vincenzo Serraiocco quando, peggio ancora, si discusse dinanzi al pubblico una vicenda personale, che poi si è peraltro risolta in una bolla di sapone». Durante il dibattito segreto, sono usciti dall’aula il capogruppo Pd Moreno Di Pietrantonio e i consiglieri Enzo Del Vecchio e Fusilli. «Continuo a non comprendere», ha dichiarato Sospiri, «perché il Pd abbia fatto richiesta della seduta a porte chiuse, visto che sino a oggi il nome del consigliere non è stato citato nell’interrogazione, non è stato fatto in aula, e non sappiamo a quale partito appartenga». Ma, lunedì scorso, gli atti sono arrivati al gabinetto del sindaco. E nel plico è contenuta anche la lettera della responsabile del servizio Lavori pubblici Maria Gilda Di Luca che ha aperto il caso. Eccola: «In data odierna, il 13 agosto 2013, ancorché in congedo ordinario (ferie, ndr), sono venuta in ufficio per il cambio della serratura, perché il 12 agosto, in mia assenza, il dipendente Gavino Sassu ha aperto la mia stanza, ha fatto entrare il consigliere comunale Del Vecchio per motivazioni vaghe, così come rappresentato dallo stesso (per l’elenco triennale delle opere pubbliche che risulta pubblicato ed esistente sul sito)». Una versione che, per ora, non ha riscontri. Il presunto ingresso di Del Vecchio non è legato ai due furti: le denunce sono state presentate contro ignoti. Intervistato dal Centro, il 29 agosto scorso, Del Vecchio ha negato ogni addebito. La risposta del Pd è affidata a Di Pietrantonio: «Foschi-Sospiri sono quelli della caccia al consigliere da far dimettere senza sapere di quale colpa si sarebbe macchiato, sicuri di aver finalmente trovato un punto debole nell’odiata opposizione. La risposta di Antonelli è stata tagliente e infastidita nei confronti dei suoi stessi compagni di ventura che hanno potuto così apprendere che nessun consigliere ha commesso alcun reato nella stanza di Di Luca e che nessun atto è stato inviato alla procura. Si è chiusa, così, una vergognosa cagnara messa in atto da Foschi-Sospiri il cui unico scopo è alimentare nell’opinione pubblica una caccia alle streghe per distoglierne l’attenzione dalla inettitudine di questa maggioranza».