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Pescara, 16/05/2025
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Data: 07/09/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Tampona un camion, muore a 48 anni. Febo Pinto, di Spoltore, era alla guida del suo furgone quando si è schiantato sull’A25 vicino all’uscita di Brecciarola

La vittima lavorava per la Crik e Crok, inutile l’intervento dell’eliambulanza

CHIETI È morto a pochi chilometri da casa e dal riposo del fine settimana con la famiglia, mentre guidava il suo furgone sull’autostrada A25 in direzione Pescara. Ieri pomeriggio dopo le 16.30, all’altezza dell’uscita di Brecciarola, l’impatto contro un’autocisterna è stato letale per Febo Pinto, 48 anni, di Spoltore. Per tentare di salvargli la vita dall’ospedale clinicizzato di Colle dell’Ara si è alzato l’elicottero del 118, ma la tempestività dei soccorsi non è bastata: quando l’equipaggio è arrivato, l’uomo era già morto. La dinamica dell’incidente non è ancora del tutto chiara, pare che il furgoncino guidato da Pinto abbia tamponato il tir, rischiando una tragedia ancora più grande, visto che il mezzo trasportava benzina. La vittima lavorava come autista della Crik Crok, un noto marchio di patatine e snack. Il suo furgoncino rosso è rimasto accartocciato nel violento impatto e per il conducente non c’è stato nulla da fare. Sul posto sono intervenuti gli agenti del Centro operativo autostradale dell’Aquila per i rilievi e per regolare il traffico rallentato dall’incidente. Allertati dal personale del 118 sono arrivati anche i vigili del fuoco di Chieti, che hanno faticato non poco per liberare il corpo dalle lamiere. La salma è stata ricomposta all’obitorio dell’ospedale Santissima Annunziata e poi trasportata allo Spirito Santo di Pescara. Sin dalle prime ore dopo l’incidente si è sparsa la triste notizia fra gli amici e i conoscenti di Febo Pinto, sposato con Elsa e padre di due figli. La famiglia viveva a Spoltore, ma l’uomo aveva una nutrita comitiva di amici a Pescara, con cui spesso trascorreva le serate a giocare a calcetto. Il mare era un’altra delle sue grandi passioni, frequentava assiduamente lo stabilimento balneare La conchiglia, sulla riviera sud. Qui Febo era un amico, più che un semplice cliente, e lo stabilimento in segno di cordoglio ha sospeso la festa in programma per ieri sera. Oltre che per i suoi numerosi interessi, in molti lo conoscevano perché fino a pochi anni fa lavorava alla palestra Genziana, nel quartiere Porta Nuova. Aveva il ruolo di receptionist, rispondeva alle telefonate, forniva consigli e informazioni, accoglieva i clienti sempre con un grande sorriso. E così lo ricordano gli amici: solare e pieno di interessi, con un profondo affetto per la vita, la famiglia e lo sport. Un’esistenza piena e felice, che s’è schiantata durante le ultime ore di lavoro a pochi chilometri dal ritorno a casa. Un dolore immenso che si aggiunge ad uno ancora fresco di pochi mesi fa: nel mese di giugno la famiglia Pinto aveva pianto la scomparsa del suocero dello sfortunato autista.

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