PESCARA Per correre più velocemente sulle rotaie occorre dare una accelerazione anche alle idee e ai progetti, individuare le priorità e gli interlocutori giusti, uscire dagli orticelli della politica e dalla logica dei campanili. Ma il tempo stringe, perché dopo l'annuncio dell'ad di Trenitalia, Italo Moretti, restano poche settimane di tempo per inserire la velocizzazione della linea Bologna-Bari nel Piano nazionale per le infrastrutture, con un investimento stimato in 1,5 miliardi. E l'Abruzzo non è soltanto vittima di distrazioni nazionali, ma anche dei suoi ritardi.
Un po' questi i messaggi lanciati ieri dal forum delle associazioni regionali d'impresa organizzato alla Camera di commercio di Pescara. Casartigiani, Cia, Claai, Coldiretti, Cna, Confapi, Concooperative, Confartigianato, Confesercenti, Confcommercio, Confindustria, hanno incrociato questa volta gli interlocutori giusti: il governo nazionale, rappresentato dal sottosegretario Giovanni Legnini; la Regione, con l'assessore ai Trasporti Giandonato Morra, una mezza dozzina di parlamentari, qualche personaggio interessatissimo alla partita, come Luciano D'Alfonso. Ma il tempo degli annunci è finito e sono in tanti a ribadirlo. Legnini è il primo a chiedere azioni concrete dopo l'annuncio di Moretti: «Ora servono passi veri. Nel breve e lungo periodo sarà possibile includere nel programma nazionale delle infrastrutture la velocizzazione della linea adriatica e della Pescara-Roma. Occorre però affrettare i tempi, perché sotto l'aspetto della programmazione siamo all'anno zero».
RISCHIO ISOLAMENTO
Treni più veloci, da non confondersi con l'Alta velocità, precisa il sottosegretario, obiettivo più lontano e dai costi oggi proibitivi. Legnini avverte: «L'Abruzzo corre il rischio serio dell'isolamento, un rischio che deve mobilitare tutta la regione e che si è aggravato negli ultimi due anni, quando sono stati definiti i corridoi europei e l'Alta velocità sulla tratta Bari-Napoli». L'invito è dunque quello di passare subito alla progettazione nell'ambito dell'accordo di programma in via di definizione tra il Governo e le Ferrovie. «E poi - aggiunge il sottosegretario - ci vuole condivisione. Troppo spesso chi assume responsabilità di governo del territorio cambia poi idea rispetto a quanto annunciato».
«LETTERE DA QUERELA»
L'assessore Morra, dopo avere fatto la trottola nell'ultimo anno e mezzo tra la Puglia, il Molise e le Marche, spara a zero contro i diretti interlocutori: «Alcune mie lettere indirizzate a Trenitalia e Ntv sono al limite della querela. E oggi ripeto loro: se avete il treno, non potete limitarvi a dire in privato che siete interessati all'Abruzzo senza fare mai sapere come e quando. Vogliamo conoscere, una volta per tutte, qual è la verità». Poi D'Alfonso, che sulla scia di quanto detto da Legni aggiunge: «Servono atti essenziali di programmazione, un dossier fatto di numeri che abbia come interlocutori le commissioni Trasporti di Camera e Senato». Non era presente all’incontro ma sul tema è tornato anche il governatore Chiodi che ha fatto sapere di avere aderito alla campagna di firme indetto dalla Gazzetta del Mezzogiorno sul tema.