PESCARA «Il problema della linea ferroviaria adriatica non è tanto infrastrutturale, quanto organizzativo, perché si possono realmente accorciare i tempi. Il ruolo del territorio e di noi imprenditori è quello di sollecitare le forze politiche affinché si diano da fare, dobbiamo essere i “cani da guardia” e stare lì ad abbaiare. Noi siamo abituati ai tempi veloci e la politica si deve adattare, anche perché non c'è più tempo». Il presidente regionale della Cna, Italo Lupo, interviene sulla questione dei tempi di collegamento tra l'Abruzzo e le grandi città del Nord e Sud, a nome di undici associazioni abruzzesi d'impresa, espressione dell'agricoltura, dell'artigianato, del commercio, dell'industria, della cooperazione e dei servizi. Il tema è stato al centro del confronto tra imprese e mondo politico, svolto alla Camera di Commercio di Pescara con l'obiettivo di fare «fronte comune per sostenere la velocizzazione della linea ferroviaria adriatica tra Bologna e Bari». Presenti, fra gli altri, il sottosegretario di Stato, Giovanni Legnini, i deputati Antonio Castricone (Pd), Gianni Melilla (Sel), Giulio Sottanelli (Sc) e Gianluca Vacca (M5S), la senatrice Federica Chiavaroli (Pdl), l'assessore regionale ai Trasporti, Giandonato Morra, e l'ex sindaco di Pescara, Luciano D'Alfonso, candidato in pectore alle prossime regionali. Alla base del confronto, un documento elaborato dalle undici associazioni (Cna, Casartigiani, Cia, Claai, Coldiretti, Confapi, Confcooperative, Confartigianato, Confesercenti, Confcommercio e Confindustria), l'investimento di un miliardo e mezzo di euro, annunciato dall'ad di Trenitalia, Mauro Moretti, per la velocizzazione del tratto compreso tra Bologna e Bari e la modifica del Piano nazionale delle infrastrutture. «Il processo di velocizzazione», spiega Lupo illustrando il documento, «deve vedere proprio l'Abruzzo al centro dell'investimento, perché tra le regioni dell'area adriatica è la più penalizzata. Crediamo sia determinante l'impegno fattivo di tutti i deputati e senatori abruzzesi, oltreché di governo e Regione, affinché il progetto sia subito inserito nelle previsioni di spesa del Piano». In tal senso, sottolineando che l'Abruzzo «è davvero la regione più penalizzata dell'intera dorsale e del Paese», il sottosegretario Legnini ha spiegato che «entro l’anno vanno chiuse tutte le procedure necessarie, altrimenti sarà impossibile passare alla vera e propria fase operativa». Secondo gli imprenditori la questione non va affrontata tanto dal punto di vista infrastrutturale, perché «arretrare la linea ferroviaria per consentire il passaggio dell'alta velocità ha costi notevoli che l'Abruzzo in questo momento non può permettersi», quanto da quello organizzativo, dato che «i tempi di percorrenza possono essere accorciati realmente, ma a monte c’è una serie di problemi come la scarsità di personale e di mezzi». Per le associazioni, inoltre, bisognerebbe dare maggiore spazio alla Sangritana, ora autorizzata ad effettuare il collegamento Vasto-Bologna.