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Data: 08/09/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Cuneo fiscale, coperture con l’aumento Iva. Il ministro Giovannini: va ridotto da qui ai prossimi anni. Saccomanni: misure nella legge di stabilità

ROMA Saranno contenute nella legge di stabilità le misure per il taglio del cuneo fiscale (la differenza tra l'onere del costo del lavoro e il reddito effettivo percepito dal lavoratore) che saranno «coperte» dall’aumento dell’Iva. Dopo l’annuncio di Letta al G20 di San Pietroburgo, è il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni a definire tempi e strumenti. Quello centrale è la legge di Stabilità «che diventa lo strumento chiave per le strategie di crescita economica». Ma le risorse sono limitate. La riduzione del cuneo fiscale, ha precisato il ministro del Lavoro Enrico Giovannini, va inquadrata «in un’ottica pluriennale, perchè con le risorse a disposizione non possiamo fare tutto nel 2014». Le «certezze alle imprese» di cui parla il premier e numerosi ministri, dovranno essere inserite in un «percorso che vada da qui ai prossimi anni». La legge di stabilità che sarà definita a ottobre sarà il luogo dove si «faranno le scelte poliennali». Ma se ci fosse la crisi di governo, ha commentato ancora Giovannini, ci sarebbero certamente meno soldi per il cuneo fiscale. Le ipotesi fioccano. a partire dal 2014 ci sarà un alleggerimento progressivo del cosiddetto cuneo e si ragiona su un primo intervento di un paio di miliardi di euro che vedrebbe un alleggerimento dei contributi Inail e altri contributi non previdenziali. E per avere risorse si pensa a uno scambio tra cuneo e Iva. Già per evitare l’aumento di un punto dell’aliquota per l’ultimo trimestre di quest’anno occorrerà reperire un miliardo. Dunque l’aumento dell’Iva a questo punto sarebbe ineluttabile. Saccomanni ha alzato robusti paletti. «Non possiamo permetterci di arrivare alla presidenza di turno dell’Ue essendo di nuovo tornati sotto la procedura di disavanzo eccessivo», cioè con un deficit sopra il 3%. «Non ho nessuna intenzione di consentirlo, sarebbe una perdita di credibilità assolutamente imperdonabile». L’Italia è comunque il Paese dove la «ripresa» non si vede e la crisi occupazionale non si arresta. Per questo il governo «a giorni», ha annunciato il ministro dell’Economia, farà la sua nuova previsione sull’andamento del pil nel 2013 «sulla base dei dati Istat attesi per il 10 settembre». Saccomanni a Cernobbio non commenta con i cronisti se l’attuale previsione di un calo dell’1,3% sia troppo ottimistica. L’Ocse la scorsa settimana ha indicato per l’Italia un calo dell’ 1,8%. La crisi di governo avrebbe un notevole impatto, ha proseguito Saccomanni, che teme un aumento dei tassi di interesse «e un riacutizzarsi dello spread che significa maggiori oneri per gli italiani». Temi, questi della crescita e delle conclusioni del G20, che sono stati affrontati a Villa d’Este dal premier Enrico Letta e il commissario europeo Jaoquin Almunia. Se per intervento sul cuneo fiscale «si intende quello che fece Prodi nel 2007 noi, come Cisl e Uil, abbiamo già detto che non siamo d'accordo». Lo ha affermato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, aggiungendo che «questa non è la stagione della distribuzione a pioggia delle risorse, occorre decidere quali sono le priorità e le priorità sono un intervento fiscale a favore dei lavoratori dipendenti e pensionati».

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