La guerra fra tassisti di Pescara e di Chieti per il servizio all’Aeroporto d’Abruzzo ha superato ieri ogni limite, procurando a Pescara e all’Abruzzo una clamorosa figuraccia internazionale. Una turista straniera, appena sbarcata a Pescara dal volo Ryanair proveniente da Francoforte, si è trovata al centro di una disputa fra tassisti del Cotape e del Cometa - consorzio pescarese il primo, chietino il secondo -. Il suo bagaglio è stato caricato prima su un’auto bianca, poi è stato tolto da lì da altre mani e caricato su un’altra vettura, e avanti con questo tira e molla finché non è volato uno schiaffo o forse uno spintone o forse ancora s’è trattato solo di una simulazione per far esplodere il caso: saranno gli agenti della Polaria (la polizia aeroportuale) che erano sul posto e sono stati testimoni dell’accaduto a relazionare ai loro dirigenti sul reale andamento dei fatti. Così come sono pronti a testimoniare a favore di una versione o dell’altra i tassisti dei due consorzi rivali.
Tutto questo, ed è ciò che più fa male, è avvenuto sotto gli occhi esterrefatti della turista e degli altri passeggeri appena sbarcati dallo stesso volo. Un episodio vergognoso che ancor prima dei due o tre tassisti coinvolti, chiama in causa le amministrazioni comunali di Pescara e Chieti (con i rispettivi assessori delegati ai taxi) nonché la Regione per l’inadeguatezza con cui da anni a questa parte, spesso per mero tornaconto elettorale, affrontano la problematica dei taxi in aeroporto, servizio che rappresenta il primo biglietto da visita per un qualsiasi territorio a vocazione turistica.
Neppure un recentissimo decreto firmato dal presidente della regione, Gianni Chiodi, che autorizza sia pure in misura diversa tutte le auto bianche abruzzesi ad operare in aeroporto, è bastato a regolamentare il servizio con soddisfazione delle parti in causa. Per tutta risposta il Comune di Pescara, che pure era tenuto a varare un regolamento ad hoc, ha invece inviato una diffida ai chietini del Cometa; anche i tassisti pescaresi del Cotape non hanno riconosciuta la validità del decreto. Il fatto che il solo Comune di Chieti abbia provveduto a emanare il regolamento sollecitato dalla Regione non è bastato a superare rivalità e incomprensioni, semmai le ha aggravate. Appena quattro giorni fa i tassisti del Cometa sono stati dotati del badge per accedere e uscire dall’Aeroporto d’Abruzzo, proprio perché in rispetto al decreto firmato da Gianni Chiodi erano stati autorizzati a prestare servizio, sia pure con un minor numero di vetture rispetto al Cotape. E subito è esplosa la lite.
Il grave episodio di ieri è scaturito dal presunto mancato rispetto della fila. «Un tassista pescarese ha preso il bagaglio della turista straniera e l’ha messo nel baule della vettura di un collega che però non era il primo della fila - ha raccontato uno dei coinvolti nella lite -. Uno di noi ha evidenziato la cosa e quando ha fatto per riprendere il bagaglio per portarlo nella vettura giusta, il tassista pescarese s’è buttato a terra fingendo d’essere stato colpito».
Di parere opposto i tassisti pescaresi: «Il nostro collega è stato colpito al volto e andremo a testimoniarlo alle autorità, è anche intervenuta un’ambulanza del 118» hanno detto più voci del Cotape. La situazione è degenerata, l’intervento della Polizia ha riportato a fatica la calma ma non ha messo fine alla feroce diatriba: oggi si prevedono sviluppi in Questura a Pescara dal dirigente della Squadra volante Alessandro Di Blasio. Su un solo aspetto tassisti pescaresi e chietini erano d’accordo ieri: «Abbiamo fatto una gran brutta figura».