«Sarebbe interessante ragionare su un'eventuale fusione o integrazione tra Atm e Trenord...». L'ultimo democristiano a evocare il compromesso storico fu Bruno Tabacci. Era l'estate 2011, l'alba della nuova giunta. L'ipotesi, silenziata nei due anni successivi, è riemersa ieri nelle parole di Giuliano Pisapia (foto): «Credo sia anacronistica la divisione fra Trenord e Atm». Il centrosinistra non teme più il monopolista dei mezzi pubblici. Ci pensa. È una svolta. «Ne ho parlato col presidente Maroni ? ha scandito Pisapia ? e c'è una condivisione per iniziare un percorso che possa rafforzare le sinergie tra le due società». Unificare il governo dei treni regionali e delle linee cittadine, snellire le filiere aziendali, integrare biglietti e tariffe di ferrovie, bus, tram e metrò, facilitare gli scambi, intrecciare una rete-pendolari che sia davvero larga ed efficiente. E soprattutto: meno costosa per chi la finanzia (dallo Stato in giù) e la gestisce (gli enti locali). Letizia Moratti voleva sposare Atm e la Gtt di Sergio Chiamparino: MiTo è il passato. L'abbraccio tra Atm e Trenord è abbozzato in un dossier discusso dieci giorni fa da Pisapia con Roberto Maroni. Sullo sfondo c'è il dissesto del trasporto nazionale: mezzo miliardo di contributi pubblici persi in tre anni, bilanci dissestati, scandali, fallimenti, rincari, prime tentazioni di privatizzazione. La prospettiva, per la Milano del 2014, è la costituzione formale della macro provincia, o area metropolitana: «Senza una riforma dei servizi su vasta scala resteremo in balia dei tagli del governo. Ma solo i big player, oggi, possono competere in questa fase economica». Il pensiero è di Pierfrancesco Maran, l'assessore che «da mesi» sponsorizza il supergruppo dei trasporti locali: «La riorganizzazione consentirebbe di raccordare i tracciati, evitare doppioni, godere di indubitabili vantaggi economici». Annuisce il collega in Regione, Maurizio Del Tenno: «È un'operazione strategica che dev'essere approfondita...». Gli attori, ora. Atm dà lavoro a oltre 9.300 dipendenti, trasporta 2,3 milioni di persone al giorno, ha chiuso il bilancio 2012 (in leggero utile) con un fatturato di 926 milioni di euro. Trenord, il gruppo uscito dal matrimonio fra LeNord e Trenitalia (712 milioni ricavi, più 6,9 per cento nel 2012), gestisce 2.300 corse e muove 670 mila pendolari al giorno su 42 linee regionali, suburbane (il Passante) e aeroportuali (Malpensa express). Secondo logica: Atm dovrebbe assorbire Trenord. Come andrà, se andrà, lo decideranno Pisapia e Maroni. Il sindaco (prima che il suo staff provasse a sfumarne le dichiarazioni) è stato chiarissimo: «Il percorso credo e spero possa portare all'unificazione. Cosa che darebbe un servizio migliore ai cittadini ma anche un notevole risparmio economico». Il governatore leghista, da Palazzo Lombardia, fa sapere che è molto interessato al compromesso storico fra treni e metrò. Tabacci è volato a Roma dopo le ultime elezioni.