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Data: 10/09/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Pensioni, sale l’età per attori e marittimi

ROMA Ballerini, attori, sportivi, cantanti, operatori dei trasporti: per tutti sale l’età della pensione. Un progressivo adeguamento di uno-due anni, più che un drastico allineamento alla quota fissata dalla riforma Fornero. Partirà dal prossimo gennaio. Lo ha stabilito il Consiglio dei ministri, precisando che l’operazione in nove anni (dal 2014 al 2023) dovrebbe garantire, a regime, risparmi per 526 milioni.
La nuova normativa nei dettagli. Per i lavoratori del mare il diritto alla pensione scatta con 5 anni di anticipo rispetto alle regole generali, mentre per l’anzianità speciale si passerà dagli attuali 56 anni (con 20 di contributi) ai 57 dal primo gennaio 2015 al 31 dicembre 2017. Dal 2018 poi bisognerà aver compiuto i 58 anni per lasciare il lavoro. Per i ballerini l’età della pensione di vecchiaia salirà di un anno (da 45 a 46), mentre per gli attori è fissato un innalzamento da 63 a 64 anni. Più graduale l’aumento per le attrici: un anno ogni due, per arrivare alla parità con gli attori a partire dal 2022. Differenza uomini-donne anche per i cantanti: i primi potranno usufruire dell’assegno previdenziale a 61 anni, le seconde vi arriveranno solo nel 2022. Una soglia, quella del 2022, fissata anche per il graduale allineamento di atleti e atlete: da subito gli uomini potranno lasciare l’attività a quota 53 anni; per le donne una progressione da 49 a 53 anni. Cambiano le regole anche per i poligrafici la cui età di pensionamento - sempre a partire dall’inizio del prossimo anno - passerà da 32 a 35 anni, limitatamente a coloro che operano in aziende in stato di crisi. Il requisito per uscire dal lavoro viene aumentato a 36 anni nel 2016 e a 37 a partire dal 2018.
Tutte regole che però non valgono per gli addetti, a vario titolo, dei settori Sicurezza (Polizia e Carabinieri), Difesa e Vigili del Fuoco. «A conferma - puntualizza il ministro, Gianpiero D’Alia - della piena volontà del governo di riconoscere un’attenzione specifica ai lavoratori di questi comparti e di trovare attraverso il confronto soluzioni positive per i lavoratori».

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