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Data: 11/09/2013
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Ultima chiamata per il filobus Carta a sorpresa della Gtm: relazione dello stesso pool della Tav in val di Susa

Non è un giorno qualsiasi l'11 settembre neanche a Pescara, anzi è il giorno del giudizio per la filovia, perché oggi a L'Aquila si decide il destino del progetto più tormentato degli ultimi dieci anni. Alle ore 9 si riunisce il Comitato regionale Via che deve pronunciarsi sul progetto presentato, poi riveduto e corretto, dalla Gtm. Il parere dirimente della Regione doveva esserci già il 18 giugno, poi le anomalie riscontrate e le tante osservazioni di comitati e associazioni hanno spinto il comitato a chiedere una serie di approfondimenti sullo screening ambientale, invitando la Gtm a valutare l'ipotesi di cambiare percorso. Il 18 luglio un altro rinvio, ma con ultimatum: preavviso di rigetto, come dire un cartellino giallo pronto a diventare rosso se la Gtm non avesse prodotto uno studio più convincente per la data odierna. È l'ente appaltante ha utilizzato tutto il tempo disponibile per giocare la carta a sorpresa. Si tratta della Vdp di Roma, il pool di architetti che ha lavorato per la Valutazione d'impatto ambientale della Tav in Val di Susa. Uno studio professionale di grande prestigio che ha permesso alla Gestione trasporti metropolitani di depositare in Regione entro il 18 agosto un autentico dossier, 160 pagine fitte di dati e rilievi ben argomentati. I rilievi cruciali mossi dal comitato Via riguardano l'inquinamento dell'aria e le barriere architettoniche. Per smontare tali "accuse, gli esperti della Vdp hanno elaborato una serie di numerin e cifre comparati secondo i quali l'uso a regime della filovia toglie almeno 5mila automobili al giorno dal traffico con la riduzione del 10% di emissioni nell'aria dovute ai gas di scarico. Quanto alle barriere architettoniche, la Gtm ritiene di poterle eliminare tutte, rendendo di fatto accessibile la strada-parco anche ai disabili in carrozzina. Elementi che fanno ritenere alla Gtm di poter vincere la partita dopo un tita-e-molla logorante che dura dall'estate 2012 e che ha portato alla sospensione dei lavori. Il cantiere della filovia è chiuso ormai dal 24 ottobre, fra pochi mesi si tornerà a votare per la Regione e il centrodestra non vuole arrivarci con una clamorosa incompiuta. Questo, insieme ad altri fattori, spiega a sufficienza l'attesa spasmodica che c'è attorno al verdetto di oggi. Verdetto che è atteso con uguale pathos da tutti i soggetti che in questi anni hanno contrastato la realizzazione del progetto, ritenendolo inutile per snellire il traffico e offrire un migliore servizio agli utenti e dannoso per le criticità che provoca al contesto ambientale (abbattimento degli alberi, pali e fili, venti incroci con relativi semafori). A L'Aquila, stamane, si ritrovano da una parte dirigenti e tecnici della Gtm, dall'altra Wwf, i comitati Utenti strada-parco, No filovia, le associazioni Strada-parco e Carrozzine determinate. Un verdetto che non sarà indolore in ogni caso: se il comitato Via darà ragione alla Gtm, il cantiere potrà riaprire immediatamente, ma immediatamente partiranno i ricorsi del Wwf e delle associazioni; se invece lo studio sarà bocciato ci troveremo davanti al colossale fallimento di un progetto che nella sua idea originaria poteva fornire un eccellente servizio ai cittadini e risolvere il cronico problema del traffico nell'area metropolitana.

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