La lite fra tassisti all’aeroporto è bastata a polverizzare in un minuto mesi di spot turistici per promuovere l’immagine di Pescara e dell’Abruzzo. La figuraccia internazionale, davanti agli stranieri appena sbarcati dal volo Francoforte-Pescara, è stata stigmatizzata dall’assessore regionale ai trasporti Giandonato Morra, dal presidente della Saga Lucio Laureti e dal presidente della Camera di commercio di Pescara, Daniele Becci con una sola identica parola: vergogna.
Pur di accaparrarsi una turista, i tassisti non hanno esitato a offrire uno spettacolo indecoroso, lunedì alle 14: bagaglio della passeggera strattonato, un tassista pescarese che salta la fila delle auto bianche pretendendo di rubare la cliente al collega chietino; una spinta, la caduta del tassista del Cotape, l’intervento dell’ambulanza e della polizia aeroportuale. Ieri la diatriba s’è spostata in questura. «Non c’è stata nessuna aggressione, la caduta in quei momenti concitati è stata provocata da uno scivolone» è la conclusione cui sarebbe arrivata la polizia dopo aver ascoltato i tassisti del Cometa, il consorzio chietino. «L’aggressione c’è stata eccome e la denuncia è già partita e chi sostiene il contrario sarà a sua volta denunciato. Al nostro collega sono anche state tagliate due gomme delle ruote del taxi» rispondono i tassisti del Cotape, il consorzio pescarese. I quali ieri sono stati ascoltati in Prefettura dal viceprefetto Paola Iaci e che tramite Antonio Abagnale, presidente regionale Uritaxi, hanno annunciato fra tre giorni «lo stato di agitazione con sciopero e sit in davanti alla Regione».
La guerra dei taxi ruota attorno al decreto emesso dal governatore Chiodi che autorizza i tassisti di tutto l’Abruzzo a fare servizio in aeroporto con precise disposizioni: 9 auto di Pescara, 3 di Chieti e una ciascuno per L’Aquila, Teramo e per San Giovanni Teatino. Decreto (il 58 del 2 agosto) che i tassisti del Cometa sventolano rivendicando il pieno diritto a operare, mentre i pescaresi del Cotape ne disconoscono l’effetto: «La legge dice che solo i tassisti dei Comuni su cui ricade l’aeroporto sono legittimati a effettuare il servizio». Cioè quelli di Pescara e di San Giovanni Teatino. «No, per legge anche quelli dei capoluoghi di provincia possono farlo» replicano i chietini. L’amministrazione comunale di Pescara difende i suoi tassisti e impugna il decreto, mentre il gruppo del Pd contesta al governatore Chiodi di non aver regolamentato a dovere il servizio dei taxi in aeroporto. Una presa di posizione che ha spinto l’assessore regionale Morra a convocare l’assessore pescarese Fiorilli. Il quale, riferiscono dal Cotape, già ieri ha disposto al comandante della polizia municipale Carlo Maggitti di vigilare sulla presenza di tassisti non autorizzati in aeroporto e non solo. Il faccia a faccia tra Morra e Fiorilli è previsto per oggi, poi seguirà il confronto chiarificatore con i tassisti. «Il decreto è stato fatto mettere pace e offrire un servizio migliore - ha detto Morra -. Il mio auspicio è che si arrivi all’istituzione di un unico consorzio taxi per tutta la regione. Quanto successo lunedì è inconcepibile e intollerabile, basta a questi atteggiamenti tribali».