Finiti i brindisi, è tempo di pensare ai prossimi passi. Il presidente della Gtm Michele Russo, smaltito l’entusiasmo per l’ok del comitato Via al completamento della filovia sulla Strada parco, si è messo subito a lavoro per poter inaugurare l’opera entro un anno. «Lunedì riconsegneremo i lavori alla Balfour Beatty - dichiara Russo -, che fra dieci giorni al massimo tornerà in campo con i suoi operai. Se non ci saranno altri stop, nel giro di 4-5 mesi saranno terminate le opere civili e poi si procederà subito con la sistemazione dei mezzi e il collaudo». Il taglio del nastro dovrebbe esserci fra circa 12 mesi. Per quel giorno la Gtm dovrà anche aver ottemperato alle prescrizioni dell’organo regionale circa il monitoraggio dell’inquinamento acustico e della qualità dell’aria, la ripiantumazione degli alberi e l’abbattimento delle barriere architettoniche. «Ciò che ci è stato chiesto non discosta molto da quanto avevamo già in programma - chiarisce Russo -. Per quanto riguarda le barriere architettoniche, però, dovremo concordare gli interventi con i Comuni di Montesilvano e Pescara». Il tanto contestato progetto Filò sembra dunque destinato a vedere presto la luce.
«Seppur con ritardi paradossali, finalmente l’opera si avvia a conclusione - commenta il consigliere regionale Riccardo Chiavaroli -. Quando nel 2006, in qualità di presidente della Gtm, portai a termine l’appalto ero convinto della sua importanza e lo sono ancora». Ma mentre i sostenitori esultano, e fra loro c’è anche il presidente della Provincia Guerino Testa, che auspica «la ripresa dei lavori e poi i lotti successivi, già finanziati», le associazioni ambientaliste, da sempre contrarie al progetto, assicurano che la battaglia non è ancora finita.
«La decisione del comitato - spiega Loredana Di Paola del Wwf, da sempre in prima fila tra i No filovia - ci lascia basiti perché in totale contraddizione a quanto dichiarato nel preavviso di rigetto del 18 luglio, dove il delegato della Provincia si esprimeva con un parere nettamente contrario in merito alla procedura in essere, configurata come una valutazione in sanatoria non permessa dalla legge». Della stessa opinione anche Mario Sorgentone, dell’associazione Strada parco, è il preludio a nuovi ricorsi. Ma anche l’opposizione ha molti dubbi. «Ci sono aspetti da chiarire sui quali il comitato non era tenuto ad esprimersi - dichiara il consigliere Pd Antonio Blasioli -. I nostri dubbi sono stati scritti in un’interrogazione che verrà discussa durante il prossimo consiglio. Restiamo convinti della necessità di cambiare il tracciato». Fra i punti più salienti del documento, il «rischio inquinamento, dato che il filobus arrivato a Pescara consuma un litro di diesel al chilometro - conclude Blasioli - e i costi di manutenzione. Dai verbali di gara questi si aggirerebbero intorno ai 3 milioni di euro l’anno: chi pagherà?». E poi resta la diffidenza dei pescaresi: «Mia figlia si è trasferita un anno fa a Londra e tornando a casa mi ha detto che ha notato due scempi lungo la strada parco, il corridoio verde della città - commenta la signora Enza, residente della zona -: il primo le auto parcheggiate, il secondo i pali della filovia».