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Pescara, 16/05/2025
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Data: 13/09/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Filovia, stretta della Gtm: «Lavori tra dieci giorni». Ambientalisti pronti a nuovi ricorsi. Chiodi attacca gli oppositori: falsi ecologisti, impossibile investire

PESCARA Dieci giorni al massimo: il tempo di compilare i documenti per la riconsegna ufficiale del cantiere e organizzare le squadre di ingegneri, tecnici e operai e, dopo un lungo anno di stop, riprenderanno i lavori lungo il tracciato della filovia. Lo assicura Michele Russo, il presidente della Gtm (Gestione trasporti metropolitani), al termine di un vertice informale con i dirigenti della Balfour Beatty, l’azienda milanese vincitrice della gara d’appalto da 31 milioni di euro. La parola d’ordine è cercare di recuperare il più possibile il terreno perso nei 12 mesi di inattività, quando il cantiere è stato interrotto dalla Regione in attesa di uno screening di Valutazione d’impatto ambientale (Via). E mentre gli ambientalisti e le associazioni che da anni si battono per impedire il passaggio di Filò lungo l’ex tracciato ferroviario confermano la volontà d’impugnare il parere favorevole del comitato Via, la Gtm e i rappresentanti politici di centrodestra già pensano al secondo lotto d’intervento, in direzione sud, annunciando un nuovo incontro, lunedì mattina in Comune, a Pescara, per esaminare e valutare le prescrizioni imposte. «I lavori possono cominciare in tempi brevissimi», spiega Russo, «non la prossima settimana, ma già quella successiva saremo in grado di riprendere da dove abbiamo interrotto. Inizieremo dalle due sottostazioni in via Ruggero Settimo, a Pescara, e in viale Europa, a Montesilvano. Poi ci dedicheremo alla tensione dei fili e per farlo ci sarà bisogno di potare qualche albero: si tratterà di sfalciare i rami e non di abbattere i tronchi poiché, lo ripetiamo ancora una volta, la strada parco con il passaggio del filobus sarà più verde di prima». «Con questa infrastruttura», esulta il coordinatore provinciale del Pdl Lorenzo Sospiri, «Pescara sarà più vicina a città come Parigi, Barcellona o Strasburgo. E non ci fermeremo qui: in cantiere ci sono già 16 milioni di euro di fondi Fas che consentiranno di preseguire il cantiere fino all’aeroporto e a Francavilla». «Come amministrazione», rimarca l’assessore comunale alla Mobilità Berardino Fiorilli, «abbiamo puntato molto sulla filovia per abbattere i livelli di traffico e inquinamento. Abbiamo già perso troppo tempo per colpa dei mal di pancia di qualche cittadino o associazione, adesso è tempo e il concretizzare». Tra i favorevoli a Filò anche il presidente della Camera di commercio Daniele Becci che parla di «grossi vantaggi per i cittadini dell’area metropolitana». Non la pensano così gli ambientalisti, i disabili dell’associazione Carrozzine determinate guidata da Claudio Ferrante e i cittadini riuniti nel comitato Oltre il gazebo No filovia, presieduto da Antonella De Cecco, e Associazione Strada parco di Mario Sorgentone, che annunciano una nuova stagione di ricorsi. «La cattiva politica ha preso il sopravvento sugli interessi della città», ha tuonato Sorgentone. «Il comitato Via», ha detto Loredana Di Paola del Wwf, «è stato fortemente condizionato dalla politica e dalle pressioni della ditta appaltante. Ricorreremo al Tar chiedendo la sospensiva dei lavori e ci rivolgeremo a tutte le autorità competenti per le eventuali responsabilità sulla mancanza di conformità alle norme che regolamentano le barriere architettoniche». Discorso condiviso anche da Maurizio Acerbo, consigliere di Rifondazione: «Non si può parlare di un parere favorevole perché più che altro hanno deciso di non demolire le opere già realizzate senza Via. Troppo forti erano le pressioni politiche».

Chiodi attacca gli oppositori: falsi ecologisti, impossibile investire

«La vicenda della Filovia di Pescara, che oggi sembra definitivamente risolta, dimostra come sia impossibile investire in Italia». La stoccata arriva dal presidente della Regione Gianni Chiodi che scrive il messaggio sul suo profilo Facebook, aggiungendo: «Tra falsi ambientalisti, indagini, intercettazioni, avvisi di garanzia, burocrazie varie, i ritardi saranno scontati dai cittadini e i maggiori costi per il fermo cantiere sopportati dalle casse pubbliche». Lo sfogo è condiviso dal presidente della Provincia Guerino Testa: «È stato accumulato un ritardo non indifferente su un'opera finanziata 20 anni fa, appaltata nel 2007 e con lavori iniziati nel 2009», dice, «conosco bene il problema dei ricorsi, che troppo spesso bloccano anche per lunghi periodi gli interventi relativi ad opere strategiche. Auspico pertanto che ci sia un utilizzo più assennato e ragionato delle carte bollate».

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