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Data: 13/09/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Accordo in giunta mercoledì il voto. Letta si mostra sicuro: «Ho fiducia, alla fine prevarrà il buonsenso» Il Pd: «La legge è uguale per tutti». Il Pdl: «Ci saranno conseguenze»

ROMA Dopo giorni di tensioni e duri scontri verbali tra Pd e Pdl, la Giunta per le immunità del Senato ha raggiunto un accordo unanime sul calendario dei lavori. La discussione riprenderà lunedì e martedì mentre il voto sulla relazione di Andrea Augello, che propone la conferma di Berlusconi nella carica di senatore, ci sarà mercoledì prossimo alle 20,30. La decisione è stata annunciata ieri dal presidente della Giunta, Dario Stefàno (Sel), che si è detto soddisfatto perché l’intesa consente di spostare la discussione sul “merito” e poi ha illustrato la tabella di marcia. «Se, come è prevedibile, la proposta di Augello sarà bocciata, nel giro di pochi minuti nominerò un nuovo relatore all’interno della maggioranza che si sarà creata, quindi ci saranno 10 giorni per l’udienza di Berlusconi, che potrà difendersi di persona o tramite i suoi avvocati» spiega Stefàno. L’udienza sarà pubblica. Poi la Giunta si ritirerà in camera di consiglio, avrà un giorno per votare e inviare la relazione al presidente del Senato, Piero Grasso, che dovrà fissare, dopo una riunione della capigruppo, il giorno in cui l’assemblea di palazzo Madama sarà chiamata a votare la decadenza del Cavaliere dalla carica di senatore. E questo dovrebbe avvenire non prima di metà ottobre. Il leader del Pdl farà saltare il governo delle larghe intese? Il rischio c’è ma il premier non si mostra preoccupato e tira dritto, almeno per adesso. «Guardo con fiducia ai prossimi giorni. Sono sereno. Prevarrà il buonsenso perchè sono chiari a tutti, anche al Parlamento, i rischi se tutto va all’aria. Possiamo, volendo, farci molto del male ma io lavorerò con determinazione perché il paese non si faccia del male» promette Enrico Letta. Ma il tentativo del premier di abbassare la temperatura si scontra con l’ira dei parlamentari del Pdl che, davanti a una sconfitta annunciata, minacciano sfracelli. Fabrizio Cicchitto arriva a sostenere che l’ accanimento giustizialista «è una sorta di aids politico che ha colpito larga parte del Pd» mentre il ministro Gaetano Quagliariello denuncia un clima da «corrida» in Giunta e Andrea Augello assicura che la bocciatura della sua relazione avrà immediati riflessi sul governo: «Mi pare chiaro che il Pd non venga folgorato sulla via di Damasco e quindi bocci la relazione. E credo che questo non possa non avere conseguenze politiche». Altero Matteoli è ancora più diretto: «Se passa la decadenza di Berlusconi sarà crisi di governo». E se Mariastella Gelmini assicura che «molti si pentiranno» di questa corsa contro il tempo, la “pitonessa” Daniela Santanché accusa il Pd di essere interessato solo allo «scalpo» del Cavaliere. Le minacce, comunque, non spaventano i democratici. «La legge è uguale per tutti, compreso Berlusconi. Il Pdl si rassegni. Ci risparmino i loro accorati appelli o si rivolgano ad altri, tanto il Pd non concederà indebiti salvacondotti» taglia corto il responsabile giustizia del partito Danilo Leva. A confermare che la porta è sbarrata è anche Guglielmo Epifani: «La legge è uguale per tutti». Il discorso, insomma, è chiuso. E Massimo D’Alema lo dice chiaro e tondo: «Non si può trovare una soluzione politica di fronte alla legge, perché la legge è legge e la si applica». Come uscirne? L’unico in grado di cambiare le carte in tavola è il Cavaliere. I figli avrebbero provato a convincerlo a dimettersi spiegando che le carte per la richiesta di grazia sono già pronte. Un appello è partito ieri anche da Marco Pannella: «Silvio ti chiedo di dimetterti in modo da sbaragliare i tuoi nemici». Con le dimissioni, Napolitano potrebbe percorrere una strada più semplice verso la commutazione della pena, da detentiva a pecuniaria, o l’eventuale grazia. Ma il Cavaliere è ancora indeciso, resiste alle pressioni della famiglia e per ora non accetta. Farà il passo indietro, prima di essere dichiarato decaduto? Berlusconi ci sta ragionando, assicurano i suoi fedelissimi.


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