ROMA Prepariamoci allo showdown. Al momento in cui Berlusconi potrà difendersi di persona davanti alla Giunta per le elezioni in udienza pubblica. E se il Cavaliere deciderà - come sembra - di scendere in campo e di metterci ancora una volta la faccia, eccoci al gran finale, ai riflettori concentrati tutti su di lui. Un epilogo-show a cui il voto ha pianificato la strada.
Dopo essersi accapigliati sulle date, i 23 «giudici» della Giunta hanno infatti raggiunto, all’unanimità, un accordo sul calendario. La prossima seduta è fissata per lunedì 16 settembre, si andrà avanti con il dibattito martedì e mercoledì 18, riunione fissata alle ore 20, quando la Giunta in notturna voterà «improrogabilmente» la relazione di Augello.
Per il governo il ritorno alla calma sarebbe una buona notizia. E infatti il premier Enrico Letta anche ieri si è detto sicuro che «prevarrà il buon senso, perché ciò che l'Italia può perdere mandando tutto a carte quarant'otto è chiaro a tutti gli italiani». Peccato però che l’ostacolo sia stato soltanto spostato in avanti e l’asticella da superare resti altissima.
NUOVO SCENARIO
L’accordo di ieri è servito a sincronizzare gli orologi. A stabilire che saranno ascoltati i 13 senatori ancora iscritti a parlare - ieri lo hanno già fatto Casson, Fusksia, Moscardelli, De Monte e Crimi - e che, come da regolamento, gli interventi non saranno superiori ai 20 minuti. E già. Perché La melina non serve più, le crono-tappe ora sono decise. Anche se i dissapori sono rimasti. «È vero abbiamo raggiunto un accordo sui tempi - ammette con unapunta di insoddisfazione Malan (Pdl) - ma in fondo questo accordo non è un granché». Dando per scontata la bocciatura della relazione di Augello, vuol dire da mercoledì inizierà una nuova partita. «Nel giro di pochi minuti verrà nominato un nuovo relatore scelto all’interno della nuova maggioranza che si è creata - anticipa le mosse il presidente Dario Stèfano - da quel momento ci saranno 10 giorni di tempo per fissare l’udienza pubblica».
COMPLEANNO SALVO
I lavori potranno essere trasmessi in tv. Se l’ufficio di presidenza non solleverà obiezioni l’eventuale audizione di Berlusconi finirà in Rete. Il presidente Stèfano si è detto favorevole. Stesso dicasi se il Cav deciderà di farsi rappresentare dai suoi avvocati. A conti fatti l’ex premier potrebbe sedersi dinanzi alla Giunta - a quel punto equiparata a tutti gli effetti ad una camera di consiglio - intorno ai primi ottobre. Riuscirà insomma in tutti i casi a festeggiare da senatore il suo 77 esimo compleanno il prossimo 29 settembre. Quello che succederà dopo, cioè dopo l’audizione, è una pagina tutta da scrivere, e che potrebbe riservare sorprese. Altra tempistica da concordare, comunque. Altra trattativa, altra maggioranza ibrida (Pd-5Stelle). Nel caso del senatore Alberto Tedesco si andò avanti per quasi due anni. E, soprattutto, è già partita a palazzo Madama la caccia per arruolare i senatori in vista dello scrutinio segreto. Basterebbero, hanno già fatto i conti nel Pd, 40 franchi tiratori per salvare il soldato Silvio e chissà che a salvarlo alla fine non sia proprio qualcuno dalle file della sinistra o dei M5S per poi accusarsi a vicenda.