Un nuovo anno scolastico è appena cominciato, ma i problemi di certo non sono mancati, sin da subito. Ne sanno qualcosa gli studenti che, nei giorni scorsi, sono rimasti appiedati, impossibilitati a raggiungere la loro scuola. Il motivo? Gli autobus erano stracolmi e non c'erano pullman a sufficienza per coprire la richiesta. Un disagio che ha interessato, in particolare, la direttrice adriatica, sulla Teramo-Giulianova, e le vallate interne verso Teramo città. «L'Arpa non può permettersi di lasciare a piedi e con enormi disagi centinaia di cittadini e studenti che prendono gli autobus, solo perchè non ha previsto corse bis in quelle tratte - sbotta il consigliere regionale del Pd, Claudio Ruffini -. La società era conoscenza del problema da tempo: i numerosi pensionamenti degli autisti dovevano essere prontamente rimpiazzati, mentre ci dicono che verranno assunte solo tredici nuove unità tramite contratti interinali. Chi paga l'abbonamento ha diritto di vedersi riconosciuto un servizio, è inconcepibile lasciare a piedi le persone per mancanza di autisti». Ruffini chiede, dunque, l'intervento del Prefetto Valter Crudo, ma ad andare su tutte le furie è anche il sindaco di Giulianova, Francesco Mastromauro, che al contempo appoggia la protesta dei lavoratori della società di trasporto regionale. «L'astensione dal lavoro straordinario indetta dai sindacati di categoria a difesa dei diritti dei lavoratori dell'Arpa mi trova pienamente d'accordo - commenta il primo cittadino - . Qui è in gioco sia la tutela dei posti di lavoro, sia la sicurezza e la qualità nei servizi. Certo, le astensioni dal lavoro straordinario stanno creando disagi, tanto maggiori considerato che sono state riaperte le scuole. Però a volte queste iniziative sono le sole, quando le controparti risultano sorde e cieche, per suscitare una più ampia attenzione sulle difficoltà che l'azienda sta vivendo per colpa di scelte del tutto sbagliate e, aggiungerei, incomprensibili. Sia gli studenti che lavoratori non devono pagare le colpe di altri. E non si dimentichi che questa azienda è un patrimonio di tutti gli abruzzesi».