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Pescara, 16/05/2025
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Data: 14/09/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Aeroporto continua la rissa tra tassisti. Scontri all’arrivo del volo da Londra un autista in ospedale

Difficile definirlo un benvenuti a Pescara, anzi in Abruzzo, come da denominazione ufficiale dell’aeroporto. Difficile immaginare che gli ospiti in arrivo da Londra, Francoforte, Parigi o Milano, possano comprendere una gazzarra che ricorda sbarchi in nord Africa negli anni Cinquanta del secolo scorso. L’aspetto paradossale è che spintoni, parolacce, clienti strattonati, valige contese, ieri persino un driver in ospedale per dolori al basso ventre di intuibile origine, sono la vergognosa cornice alla contesa per una, massimo due corse per atterraggio. Non si placa la guerra tra tassisti all’aeroporto d’Abruzzo: ieri nuovi scontri intorno alle 11, all’arrivo del volo Ryanair da Londra. Per riportare ordine sono dovuti intervenire carabinieri, agenti della polizia di frontiera e della Digos.
La novità è proprio l’interessamento della squadra politica della questura di Pescara ad una protesta che non accenna a placarsi, con una progressione di proclami che arrivano a minacciare blocchi stradali e ritorsioni di ogni genere contro le auto bianche di Chieti, che nonostante il decreto del presidente della giunta regionale e la valenza territoriale dello scalo, all’aeroporto di Pescara continuano ad essere considerate abusive. In realtà, la geometria dello scontro è più complessa e investe sostanzialmente i consorzi in cui i titolari di taxi sono organizzati. La gazzarra del mattino non si è ripetuta nel primo pomeriggio, in occasione di nuovi arrivi, ma è palpabile la preoccupazione delle forze dell’ordine, peraltro prive di possibilità concrete di intervento, al di là dei compiti di prevenzione di incidenti e repressione di eventuali reati, per la rissa perenne tra tassisti.
Il nodo è l’assenza dei Comuni, chiamati a dare attuazione al decreto della regione, ma piuttosto restii a mettere le mani in un terreno minato dagli interessi di corporazioni contrapposte. In queste condizioni, ammettono persino fonti della polizia, è difficile immaginare che possano cessare sia le tensioni, sia il pessimo spettacolo che l’Abruzzo e Pescara in primo luogo offrono agli ospiti interni e stranieri. L’auspicio di regole chiare per disciplinare l’attività dei tassisti, nell’area contesa dell’aeroporto, ma anche all’interno della città dove gli stalli meno appetibili rimangono regolarmente deserti a dispetto del carattere pubblico del servizio, finirà presto sul tavolo del prefetto. Dal fronte delle forze dell’ordine filtra il fastidio per questa forma di emergenza che si aggiunge ai tanti fronti caldi dell’ordine pubblico nell’area metropolitana. Continua a battere sul tasto della polemica il Partito democratico. «I fatti di questa mattina - si legge in una nota del gruppo consiliare - erano stati di facile previsione da parte del Pd che aveva chiesto un intervento anche al prefetto, richiamando la responsabilità dell’amministrazione di Pescara».

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