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Data: 14/09/2013
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Pronto il ricorso contro la pedonalizzazione Confcommercio minaccia di togliere i voti a Mascia. Ardizzi pronto a salire sulla torre civica

Confesercenti promette di rivolgersi al Tar, Confcommercio minaccia di togliere i voti: il plebiscito di «no» al progetto di riqualificazione di corso Vittorio Emanuele conforta le associazioni di categoria a premere sul Comune affinché faccia marcia indietro. E nel coro di proteste, clamorosa è quella annunciata dal presidente dell'Ascom, Ezio Ardizzi, che dopo essersi inginocchiato ai piedi di Mascia per la riapertura della rampa dell'asse attrezzato, ora fa il barricadero trascinando i suoi associati a togliere la fiducia alla Giunta di centrodestra. La valanga di «no» prevista è stata confermata all'apertura dei questionari: il 95% dei commercianti ha bocciato il progetto di riqualificazione di corso Vittorio Emanuele, solo il 5% è favorevole. Nel dettaglio, alla prima domanda sull'intervento che il Comune si accinge a iniziare, dagli operatori di corso Vittorio è arrivato il 93% dei «no», da quelli delle vie esterne il 96%; il secondo quesito sulla sperimentazione della viabilità alternativa prima di avviare i lavori ha detto che il 73% dei negozianti di corso Vittorio è favorevole, il 4% in più dei colleghi delle altre vie; la terza domanda sull'ok al progetto ma senza Ztl e con tariffe ridotte sull'area di risulta ha incontrato il «sì» dell'85% degli esercenti di corso Vittorio e il 93% di quelli che lavorano nelle zone adiacenti. La quarta domanda, infine, era un invito a fare proposte: la maggioranza chiede più parcheggi in assoluto e più parcheggi di scambio fuori dal centro con l'uso di bus navetta. «Se non c'è volontà di dialogare - avverte Ezio Ardizzi dell'Ascom - saremo costretti ad attuare proteste clamorose e io per primo potrei salire sulla torre civica pur di far sentire la voce dei tanti, troppi commercianti disperati». Secondo Leila Kechoud di Confesercenti «la frattura esistente si può ancora sanare a patto di far prevalere il buon senso», altrimenti è pronto un ricorso al Tar. Chiusura pepata del direttore di Confcommercio Walter Recinella, il quale ritiene che «alla politica pescarese non interessa niente dei commercianti, e questo progetto di corso Vittorio ne è la dimostrazione. Vuol dire che al centrodestra non interessa nulla dei duemila voti dei commercianti di corso Vittorio, che al prossimo giro voteranno per altri». Nella politica, Recinella e i suoi colleghi di Confesercenti mettono ovviamente anche l'Udc, il cui «niet» alla riqualificazione di corso Vittorio è stato affermato più volte dal capogruppo Vincenzo Dogali. Ed entrambe le associazioni di categoria si affidano al ruolo di ago della bilancia che i centristi possono esercitare, più o meno lo stesso auspicio del capogruppo di Fli Massimiliano Pignoli.

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