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Pescara, 16/05/2025
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Data: 14/09/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Il “buco Imu” che preoccupa la Ue. Dubbi sulle risorse in grado di compensare il taglio della tassa sulla casa. Il Tesoro ha stimato di recuperare 300 milioni destinati ad investimenti quasi integralmente riconducibili alle Ferrovie

MILANO Palazzo Chigi si è fidato un po' troppo della disponibilità di Bruxelles e l'Italia è tornata sotto pressione dopo il varo dei provvedimenti che hanno, di fatto, sottratto alle casse dello Stato introiti certi per oltre 6 miliardi di euro, tra i 4 miliardi dell'Imu e l'incremento di un punto dell'Iva (2 miliardi). Il ministro Saccomanni l'aveva più volte ribadito: l'abolizione completa dell'imposta sulla prima casa avrebbe prodotto una certa instabilità e da un paio di giorni la Commissione Europea è partita all'attacco probabilmente dopo aver esaminato la traduzione del decreto Imu e ricevuta una nota di aggiornamento sui nuovi possibili buchi, che porterebbero il fabbisogno entro fine anno a 10 miliardi di euro. Ad Imu e Iva bisogna infatti aggiungere il rifinanziamento della Cig (500 milioni), i ticket sanitari (2 miliardi), il rifinanziamento delle missioni militari (400 milioni) e la deducibilità dell'Imu per capannoni e fabbriche (1,4 miliardi). La copertura sin qui individuata evidentemente non convince i tecnici di Bruxelles. Da coprire ci sono infatti per quest'anno 4 miliardi che sarebbero derivati dalle due rate dell'Imu: il Tesoro ha stimato di recuperare circa 600 milioni da una sanatoria del contenzioso sulle multe emesse nei confronti delle società che gestiscono slot machine, 1 miliardo (per la precisione 950 milioni) dall'Iva sui pagamenti dei debiti della Pubblica amministrazione nei confronti delle imprese, 925,80 milioni dalla riduzione di diverse voci della spesa, altri 300 milioni destinati ad investimenti (quasi integralmente riconducibili alle Ferrovie), 300 milioni dalla riduzione degli incentivi per le rinnovabili. Il saldo è di 3,075 miliardi di euro: il miliardo circa che manca all'appello per la sola copertura degli incassi Imu sulla prima casa dovrebbe arrivare dalla rimodulazione della Tares e ricade, quindi, direttamente sui Comuni. Il Tesoro, senza strombazzarlo troppo, è poi convinto di poter risparmiare almeno un paio di miliardi di spesa per interessi sino a fine anno sia non provvedendo ad alcune emissioni previste sia sfruttando la riduzione dei tassi che si è registrata grazie alla stabilizzazione delle tensioni sui mercati. Ma potrebbe non bastare.

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