Iscriviti OnLine
 

Pescara, 16/05/2025
Visitatore n. 743.962



Data: 14/09/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Dalla benzina ai contratti ecco il decreto del Fare 2

ROMA Giro di vite sui benzinai, sostegno alle Pmi che puntano a emettere bond e a digitalizzarsi. Ma anche tagli alle bollette elettriche e una serie di facilitazioni fiscali alle aziende. Compresa, forse, la possibilità di pagare le tasse in tempi più lunghi se si vanta un credito nei confronti dello Stato. E’ molto nutrito il pacchetto di misure a sostegno all’economia che il governo sta mettendo a punto nel decreto del Fare 2 in rampa di lancio la prossima settimana. Palazzo Chigi e i ministeri economici stanno lavorando in queste ore ad una bozza di provvedimento («Si tratta di un’istruttoria approfondita che deve ancora trovare una adeguata sintesi» ha comunque chiarito il sottosegretario allo Sviluppo economico De Vincenti) articolato su 25 capitoli distribuiti su oltre 100 pagine.
LA STRETTA

Rispetto alle indiscrezioni circolate nelle ultime settimane, una delle novità più significative è il varo dell’anagrafe dei benzinai. Una vera e propria stretta sul circuito di distribuzione italiano in quanto i distributori dovranno comunicare i propri dati per dimostrare il rispetto delle norme di sicurezza. Chi non ci riuscirà sarà costretto a chiudere e l’obiettivo è di giungere in due anni alla chiusura di 5 mila impianti inefficienti, aumentando la concorrenza e azzerando il gap di prezzo con l'Ue. Per favorire la digitalizzazione delle Pmi si preparano finanziamenti a fondo perduto tramite voucher di importo fino a 10 mila euro. Il finanziamento è finalizzato all'acquisto di software o hardware che consentano «il miglioramento dell'efficienza aziendale, lo sviluppo di soluzioni di e-commerce e la connettività a banda larga». Molto corposo il capitolo sui bond. «Il governo vuole favorire l'emissione da parte delle imprese, in modo che le aziende possano finanziarsi con i risparmiatori. Prevediamo per questo facilitazioni fiscali» ha spiegato il ministro dello Sviluppo economico Zanonato. Nel dettaglio, la bozza del decreto fa riferimento ad una azione di sostegno alle forme di finanziamento alternative a quelle concesse dal sistema bancario «eliminando i balzelli e costi aggiuntivi per le imprese che cercano acceso al credito e riformando il sistema di imposizione indiretta dei finanziamenti a medio lungo termine, ad eccezione dei contratti di credito ai consumatori per i quali non è possibile esercitare alcuna opzione e che restano, in ogni caso, assoggettati all'imposta sostitutiva». Il governo punta anche a cancellare la norma che prevede la nullità dei contratti di vendita, trasferimento a titolo gratuito o locazione di immobili ai quali non sia allegato l'attestato di prestazione energetica. In sostituzione si passerebbe a «un sistema di sanzioni amministrative». Quanto al dossier fiscale, a partire dal 2014, si progetta di far salire da 700 mila a 1 milione di euro la soglia di compensazione fra debiti e crediti fiscali. «Tale soglia – si legge nella bozza – viene elevata a 2 milioni nel caso di società con bilanci certificati e a 4 milioni nel caso di società quotate».
Più difficile, nonostante il governo l’abbia accarezzata, la possibilità di permettere alle aziende in credito per fatture non pagate dalla Pa di ridurre le tasse. «Quello che voglio provare a fare è una dilazione. Per esempio se un'azienda avanza soldi da una Usl e deve versare le imposte si può darle più tempo perchè possa recuperare ciò che aspetta» ha esemplificato ancora il ministro Zanonato. Certo l'inserimento nel decreto delle misure destinate a ridurre il costo dell'energia: si tratta di diluire nel tempo gli attuali incentivi che pesano sulla bolletta per ridurne l’impatto. Il beneficio è stimato in circa 3 miliardi.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it