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Data: 14/09/2013
Testata giornalistica: Corriere della Sera
Letta: «Il bicameralismo perfetto è una follia»

«La Costituzione italiana è la più bella del mondo, ma solo nella prima parte. Perché nella seconda, quando prevede due Camere che hanno esattamente le stesse funzioni, e per di più con una legge elettorale che prevede due maggioranze diverse non è logica: il bicameralismo perfetto è una follia». Così il premier, Enrico Letta, è intervenuto a Caorle durante la festa di Scelta Civica, per cui - dice - ha accettato l'invito «dell'amico Mario» perché «il titolo è "Cambiamo l'Italia", e noi dobbiamo cambiare l'Italia senza paura. In Italia c'è troppo conservatorismo istituzionale».

LEGGE ELETTORALE E RIFORME - Letta ha anche ribadito di non aver paura «di un cambiamento che vada vero la strada giusta, il far le cose per bene. E due cose le abbiamo fatte, ora la procedura d'urgenza per la legge elettorale, tra settembre e ottobre. Ci vogliono una riforma della politica, istituzionale e della legge elettorale». Intanto, «ci vuole il superamento del finanziamento pubblico dei partiti: mi auguro che il passaggio alla Camera la prossima settimana ci sia».

NON SFASCIO, MA AMMODERNAMENTO - E a chi lo accusa - il Movimento 5 Stelle - di star sfasciando la Costituzione, risponde: «Non stiamo sfasciando la Costituzione fatta dai padri costituenti, ma la ammoderniamo nella seconda parte». Il rimprovero che Beppe Grillo muove al governo è quello di star lavorando con il Pdl: «Le critiche di un certo tipo sono quelle di chi preferisce che il Paese rimanga fermo e non cambi. Noi lo vogliamo cambiare in meglio. Tutti insieme. Ma «la maggioranza non sia un campo di battaglia», perché cosi «non si va da nessuna parte. Non serve vergognarsi» di quello che si sta facendo insieme perché nessuno sarà «contagiato».

NESSUNO RIVINCEREBBE - Il presidente del Consiglio sottolinea, in ogni caso, che non vuole «essere quello che rimane a palazzo Chigi solo perché non si può votare. Perché con questa legge elettorale nessuno rivincerebbe e quindi si sarebbe obbligati alle larghe intese».

LA SERVICE TAX SARÀ EQUA E PROGRESSIVA - Recentemente il governo ha superato l'ostacolo della tassa sulla prima casa, l'Imu, inserendo però una service tax che in parte ne eredita le funzioni. Il premier rivendica la scelta: «In una coalizione bisogna fare dei compromessi. Il punto di accordo che stiamo trovando sulla service tax, che dovrà essere progressiva, equa, con attenzione al tema delle famiglie numerose, sarà un intervento equilibrato che non sfascerà i conti pubblici. È una soluzione assolutamente difendibile nella coalizione, e creerà equilibrio. Spero sia in grado di risolvere un tema che è stato di frizione fortissima nei tempi che stiamo vivendo».

LA RIPRESA VA AFFERRATA - Riguardo alla crisi, il premier avvisa: «La ripresa c'è, è qui», ma bisogna «andarla a prendere, afferrarla». E, rivolgendosi alle famiglie coinvolte nelle crisi delle acciaierie Riva, sottolinea: «Dico loro che non le lasceremo sole, che saremo con loro, con i provvedimenti concreti che prenderemo».

ESSENZIALE DETASSARE IL LAVORO - Nel frattempo, è inevitabile toccare il tema generale del lavoro, quando «uno vede trattenuto in busta paga il 50% di quello che prende tra tasse e imposte. Attorno al tema della detassazione del lavoro si gioca la partita per far ripartire il Paese. L'intervento sul cuneo fiscale è essenziale. Ridurre le tasse sul lavoro lo considero essenziale. E la detassazione del lavoro sarà una questione chiave della legge di stabilità».

DETESTO LA POLITICA DI BATTUTE - Tra le altre frasi, Letta ha ribadito: «C'è chi pensa che ora che il nostro paese è uscito dall'emergenza possa oggi permettersi di tornare ai giochi, allo spreco. Invece non è così. Se c'è una cosa che detesto è la politica fatta di battute che in questo periodo invece trionfa», visto che la «vita delle persone si risolve con i provvedimenti giusti». Poi, una frecciata all'Europa e «alla sua politica di burocratese: ci stiamo perdendo nelle sigle».

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