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Data: 14/09/2013
Testata giornalistica: Il Centro
M5S all’attacco: «Aboliamo il voto segreto». Torna lo scontro su Berlusconi. Pd e Pdl litigano sui “franchi tiratori”. Schifani: «Vogliono le elezioni»

ROMA La fragile tregua tra Pdl e Pd sul caso Berlusconi è già saltata. Dopo aver trovato l'accordo sui tempi di voto in Giunta, tensioni e recriminazioni tornano a galla. Lo scontro tra i partiti si fa di nuovo molto teso, complici anche i sospetti incrociati su quello che, dopo il lavoro della Giunta, potrà essere il voto in Aula, segreto, sulla decadenza di Berlusconi. E, di fronte al rischio che possano spuntare franchi tiratori, i Cinque Stelle sfidano gli altri partiti: modificare subito il regolamento e andare così al voto palese. Che l'aria fosse di nuovo quella di una profonda tensione appare evidente dalle prime dichiarazioni di Renato Schifani. «Ormai è tutto chiaro. Il Pd vuole le elezioni e lavora per questo». Luigi Zanda, suo omologo nel Pd, gli risponde a stretto giro: continuare ad ipotizzarne la caduta del governo in relazione ai lavori della Giunta «danneggia l'Italia». Di dannoso, replica a sua volta Maurizio Gasparri, «c'è solo l'atteggiamento del Pd». A gettare benzina sul fuoco è anche Renato Brunetta, che parla di «cappio» agitato dal segretario Pd, di «vigliaccheria» e di «torvo giacobinismo». A predicare la calma ci pensa il Presidente del Senato, Pietro Grasso: «Ci saranno i tempi giusti per poter andare in Aula, ma ancora c'è parecchio cammino da fare» . Un cammino su cui si incrociano però sospetti e accuse trasversali. Nonostante i numeri siano nettamente a svantaggio di Berlusconi (ne ha sulla carta 117 rispetto ad una maggioranza di 160), c'è la possibilità che nel segreto dell'urna possano farsi avanti senatori decisi ad evitare il rischio di una fine anticipata della legislatura. E qui le accuse volano velenose ed incrociate. Nel mirino ci sono tutti: senatori del Pd, di Scelta Civica, dell'Udc ma anche dei Cinque Stelle. «Il Movimento salverà Berlusconi e poi darà la colpa agli altri» azzarda Carlo Giovanardi. Il Movimento 5 Stelle non ci sta, si indigna e sfida gli altri partiti ad uscire allo scoperto: «È ora di finirla una volta per tutte con il voto segreto. Modifichiamo il regolamento e prevediamo la votazione nominale e palese per ogni tipo di votazione». Chi non ha nulla da nascondere «voti la nostra proposta», è l'appello del M5S rivolto in particolare al Pd per «far svanire ogni timore e aprire alla trasparenza».

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