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Pescara, 15/12/2025
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Data: 15/09/2013
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Dieci auto per cliente, sfiorata la rissa Polizia e carabinieri calmano gli animi. Annunciato un sit-in alla Regione

Più poliziotti che tassisti, più tassisti che clienti ieri mattina all'aeroporto, dove si è sfiorata un'altra rissa dopo quella di lunedì sfociata con un ferito. Dieci tassisti pescaresi e quattro teatini a contendersi l'unico passeggero sceso dal volo Londra-Pescara della Ryanair danno il quadro di una situazione desolante nella quale entrano da una parte la Regione e dall'altra il Comune. Il pomo della discordia è il Decreto regionale appena pubblicato che il Comune intende impugnare «perché - ha spiegato l'assessore alla Mobilità Berardino Fiorilli - lascia completamente indefinita e priva di disciplina la materia circa l'accesso in aeroporto dei taxi e la regolamentazione del servizio al pubblico, senza aver fissato le competenze e creando un forte clima di conflittualità tra tassisti di comuni limitrofi. Il sindaco di Chieti ha in qualche modo forzato la mano emettendo addirittura un'ordinanza che autorizza i propri tassisti a lavorare all'interno dell’aeroporto, fissando addirittura i turni distribuiti su tre fasce orarie, ossia un servizio dalle 6 alle 24, anziché in un unico turno pomeridiano come ha fatto sino a oggi Pescara». Il caso, intanto, da locale è diventato nazionale: se fosse riconosciuto il principio per il quale tutti i tassisti di una regione possono sostare e attendere clienti all'interno dell'aeroporto, indipendentemente dal principio di territorialità e dai tassisti effettivamente autorizzati dal Comune in cui insiste l'aeroporto stesso, si determinerà una rivoluzione normativa e operativa in tutto il Paese. Per questo motivo, il segretario regionale dell'Uritaxi, Antonio Abagnale, si è scagliato contro il sindaco di Chieti Umberto Di Primio, schierandosi al fianco dei colleghi di Pescara; Abagnale, inoltre, ha annunciato per lunedì il sit-in davanti alla sede della Regione in viale Bovio e altre clamorose forme di protesta, compresa il blocco delle strade. La guerra dei «poveri», dunque, continua e la battaglia svoltasi ieri ha messo tristezza persino ai tanti passeggeri arrivati da Londra che in aeroporto hanno trovato uno spiegamento di agenti delle forze dell'ordine, fra poliziotti, carabinieri e vigili urbani, degno di un vertice governativo. «Come sempre - commenta Enzo Del Vecchio del Pd, - il bottino di un'altra mattinata di lavoro se lo è accaparrato un solo taxi. Una situazione imbarazzante e di assoluto degrado frutto solo ed esclusivamente dell'incapacità dell'Amministrazione comunale di Pescara nell'assumere quel ruolo che le compete e che invece viene scavalcata da iniziative vuote e pericolose della Regione. È proprio quel decreto del presidente Chiodi che, lungi dal determinare e sancire le regole per lo svolgimento del servizio taxi, competenza peraltro attribuita dalla legge nazionale ai soli comuni interessati, che ha rappresentato il vulnus alla base del quale gli animi dei contendenti si sono nuovamente surriscaldati. Di una cosa però bisogna che coloro che hanno responsabilità istituzionale siano ben coscienti: non è il servizio all'aeroporto lo scettro da contendersi, vista la penuria di movimento che i pochi voli assicurano, bensì l'occupazione di uno spazio territoriale da utilizzarsi per altri scopi».

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