Iscriviti OnLine
 

Pescara, 16/05/2025
Visitatore n. 743.963



Data: 17/09/2013
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
«Guerra» dei tassisti: mediazione impossibile Febbo aggredito verbalmente, Morra esce dal retro

Sit-in davanti al palazzo della Regione, "perlustrazioni" attorno all’isolato, presidio nella sede di piazza Unione: i tassisti pescaresi fanno sul serio e agitano pure lo spettro di una manifestazione nazionale. Dopo tensioni e risse, il braccio di ferro aternino-teatino è al punto di non ritorno. Tutto parte all’epoca dei Giochi del Mediterraneo. Correva l’anno 2009 quando venvia stipulata la convenzione con durata semestrale tra i Comuni di Montesilvano e Francavilla e il Consorzio radio taxi Cometa, scadenza 21 novembre. Pescara non aderiva. La "guerra" dell’aeroporto ha origine da qui, con una concorrenza insostenibile dalla fragile ossatura del giro d’affari. L’attività dei colleghi chietini è definita dai 38 aderenti al Cotape (Uritaxi - Unione di rappresentanza italiana) «illegittima», perché dai pochi mesi si è passati all’operatività «nell'area metropolitana Pescara-Chieti», come esattamente riportato sui «manifesti adesivi affissi ovunque». Il sit-in continuerà «fino a quando la Regione non cambierà il provvedimento che autorizza anche altri operatori a lavorare negli spazi aeroportuali», come spiega Michele Giovannetti, rappresentante dei tassisti nella Commissione taxi di Pescara. La Regione deve «tornare al vecchio regolamento Enac, come accade in tutti gli aeroporti d'Italia, dove lavorano solo i tassisti che hanno la licenza nei comuni dove ricade l'aeroporto». L’assessore Mauro Febbo, aggredito verbalmente in strada (il collega Giandonato Morra è stato fatto uscire dalla Digos da una porta secondaria) parla di «inutili e dannose cronache che fanno male all'immagine della nostra regione. È stata applicata la Legge nazionale 422/1997 e la successiva ordinanza dell'Enac cui tutti i Comuni devono fare riferimento. Infatti, il Decreto presidenziale firmato da Chiodi è un atto dovuto e nulla serve a cercare di dare larghe interpretazioni. Ciò che è scritto sul decreto è l'unica strada possibile, riconoscendo diritti dovuti a tutti i tassisti e che nessuna strumentalizzazione politica può stravolgere o fomentare inutilmente gli animi».

«Il caso creato a Pescara rischia di estendersi in altri territori, replicando polemiche e contestazioni», dichiara Luigi Colalongo, presidente Confartigianato Abruzzo. «È ormai passato un mese e mezzo da quando la Regione, con Decreto 58/2013 ha stabilito che i rispettivi comuni devono regolamentare l'accesso dei taxisti presso gli stalli dell'Aeroporto d'Abruzzo, ma l'assessore Berardino Fiorilli sembra fare orecchie da mercante, fagocitando di fatto quella strenua parte di categoria che, con atteggiamenti violenti e prevaricanti, continua a tenere in scacco enti, istituzioni, utenza e gran parte degli operatori taxi. L'immobilismo dell'assessore Fiorilli non é più tollerabile; se il Comune di Pescara si ritiene danneggiato dal Decreto 58 ponga in essere tutti gli strumenti per ricorrere agli organi competenti, ma nel frattempo non può esimersi dalle responsabilità che il Decreto gli ha imposto». Giuseppe Morrillo, presidente provinciale Confartigianato ed operatore taxi a Pescara: «Abbiamo bisogno di regole, non è più possibile continuare a lavorare in questo modo».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it