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Pescara, 16/05/2025
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Data: 17/09/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Il Pd si conta crescono i renziani, cauti D’Alfonso e Paolucci. Verso il congresso: Luciani, Lolli e Cialente stanno con Cuperlo

PESCARA Verso il congresso nazionale e territoriale, nel pieno della corsa per la guida della Regione e con una crisi di Governo ancora in agenda. Il Pd abruzzese serra le fila, consapevole che le sfide con cui si misurerà il partito nei prossimi mesi sono destinate a lasciare il segno. Il segretario Silvio Paolucci ha chiuso la «due giorni» di Villa Immacolata definendola solo la tappa di un percorso: «Abbiamo avviato il cammino programmatico e delle primarie dove non ci saranno solo nomi e cognomi, ma partecipazione vera per un forte contributo di idee. Faremo un altro incontro all'Aquila per avviare insieme il ragionamento sulle alleanze, una coalizione molto larga che abbia come nucleo il centrosinistra ma che sia aperta ai moderati e alle liste civiche».
Paolucci è anche alle prese con il dibattito interno sulla data del congresso regionale, dove c'è chi, come il capogruppo in Consiglio regionale Camillo D'Alessandro vorrebbe che questa data fosse fissata prima e non dopo il voto per le regionali, proprio per evitare che l'attuale segretario divenga in qualche modo arbitro della composizione delle liste e del proprio destino, visto che Paolucci non ha mai fatto mistero di volersi candidare alla Regione.
LA MAPPA
Ancora più complesso stilare una mappa degli schieramenti in vista del congresso nazionale, visto che gli ultimi avvenimenti hanno mescolato le carte anche nel Pd abruzzese. Al momento le indiscrezioni raccolte nelle quattro province offrono questo quadro, che risente della confluenza della mozione di Dario Franceschini su Matteo Renzi: molti ex Margherita, ad iniziare dalla pattuglia dalfonsiana, sono sempre più in avvicinamento verso il sindaco di Firenze, così come i Giovani democratici e i vari D'Ambrosio, Di Pangrazio, Di Pasquale, D'Alessandro, Di Marco, Balducci, Ginoble, D'Incecco, Castricone e Ruffini. In realtà D'Alfonso non sarebbe ancora uscito allo scoperto. Il candidato in pectore per la guida della Regione resta al momento nell'ombra sul nome del nuovo segretario, pur riconoscendo alcuni tratti positivi della personalità di Renzi. Molti ex Pci sono invece più vicini a Gianni Cuperlo, attorno al quale si è aperto un vivace dibattito. Il sottosegretario Giovanni Legnini sarebbe in polemica con Pierluigi Bersani, poco convinto del posizionamento dell'ex segretario su Cuperlo.
Paolucci, impegnato a tenere insieme i suoi fino al congresso regionale, si guarda bene dall'esprimere preferenze e dal dare indicazioni al partito fin quando la nebbia non si sarà diradata. Con Cuperlo c'è anche una parte della classe dirigente pescarese, da Casciano a Luciani, e aquilana, con in testa Lolli e Cialente.
CORTEGGIATA
Mentre Stefania Pezzopane ammette: «Sono molto corteggiata in questi giorni dal mio partito, aspetto però le proposte politiche visto che non ho mai scelto per convenienza personale. Ho sostenuto Bersani, ma ho trovato un grave errore la conduzione della candidatura del presidente della Repubblica, una vicenda che mi ha profondamente delusa. Con Cuperlo ho lavorato in Fgci, un caro amico, ma ci sono ancora ambiguità sia in zona Renzi che in zona Cuperlo. Vedremo fra qualche giorno».

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