FALSI CONTROLLI SUI MEZZI. La Polstrada scopre esami non fatti sui fumi di scarico e targhe illeggibili
TERAMO L'accusa per cui la procura chiede al gip di sospenderlo dal servizio è pesante: aver certificato revisioni irregolari per decine di bus dell'Arpa, complessivamente una sessantina di mezzi. Pullman usati anche per il trasporto di studenti e per cui il pm ha chiesto il sequestro. Lui Giancarlo Massaro, direttore della Motorizzazione provinciale di Teramo, comparso ieri mattina davanti al gip per l’interrogatorio, respinge tutto e sostiene la piena legittimità delle procedure seguite: ora sarà il giudice Domenico Canosa a stabilire se l'impianto accusatorio messo in piedi dal pm Davide Rosati possa sostenere il peso di una misura interdittiva chiesta dal magistrato inquirente per falso ideologico e abuso d’ufficio, le due ipotesi di reato contestate al dirigente. Lo deciderà nelle prossime ore visto che dopo l'interrogatorio, previsto dal codice in questi casi, si è riservato sul provvedimento: potrà accogliere la richiesta o rigettarla. Per ora nel fascicolo degli indagati c’è solo il nome del dirigente della Motorizzazione. L’inchiesta della procura, delegata agli agenti della polizia stradale, è scattata tra marzo ed aprile, quando sul tavolo del pm è arrivato l’esposto firmato da un gruppo di cittadini teramani. Una constatazione su tutte: le nuvole di fumo nero originate dal tubo di scappamento degli autobus. Segno, secondo i cittadini, di qualcosa di anomalo nel funzionamento dei mezzi. Da questo sono partite le prime indagini: il magistrato ha delegato gli accertamenti agli agenti della polizia stradale che per giorni si sono appostati all’ingresso degli uffici della Motorizzazione, a Villa Tordinia. Hanno fotografato e ripreso i mezzi che uscivano revisionati: gli autobus sono stati bloccati dagli agenti e controllati nuovamente. Sono due le presunte omissioni contestate dalla procura: il mancato utilizzo dell’opacimetro e l’illeggibilità delle targhe. L'opacimetro è uno strumento di misura della opacità dei fumi, generalmente utilizzato in campo automobilistico per la determinazione del livello di inquinamento del motore Diesel e della sua messa a punto. E’ importante sottolineare che l'opacimetro fornisce una misura del livello di fumosità del motore. Non è escluso che la procura possa anche disporre una consulenza tecnica sui mezzi per verificare altri aspetti tecnici delle revisioni sospette che sono state fatte sia nei locali della Motorizzazione sia in alcune officine private convenzionate ma, sostiene la procura, sempre alla presenza di Massaro.L’indagine del pm Rosati non è chiusa ed è evidente che l’accoglimento o meno della richiesta di misura interdittiva sembra destinata a fare da spartiacque tra quello che è già agli atti e quello che potrebbe arrivare a integrare e completare un’inchiesta che si annuncia complessa, con molti punti da chiarire. La decisione del giudice è attesa per le prossime ore.
Così si difende Il dirigente: «Tutto legittimo»
Giancarlo Massaro, direttore della Motorizzazione nel corso dell’interrogatorio di ieri mattina ha respinto tutte le accuse contestate dalla procura. Il dirigente originario di Luco dei Marsi, assistito dall’avvocato Federica Benguardato (nella foto), ha risposto alle domande del gip Domenico Canosa sostenendo la piena legittimità di tutte le procedure seguite nella revisione degli autobus dell’Arpa. Per oltre un’ora, dalle 12 alle 13.15, l’uomo ha risposto alle domande, chiarendo la sua posizione e ribadendo più volte la legittimità e la regolarità delle procedure che sono state adottate nella revisione dei sessanta mezzi. Di diverso avviso, invece, il pm Davide Rosati, che invece contesta l’irregolarità delle procedure seguite e parla di revisione non a norma, in particolare contestando le procedure per il controllo dei fumi (il mancato uso dell’opacimetro) e l’illegibilità delle targhe. La parola ora passa al gip che dovraà decidere sulla misura interdittiva chiesta dalla procura.