Il fronte del no alla grande opera sulla Strada parco annuncia lo stop alle proteste in piazza Lo scontro si sposta in tribunale: pronto il ricorso al Tar per chiedere la sospensione dei lavori
PESCARA «Non siamo stati noi». Al presidente della Gtm Michele Russo che, davanti ai cavi tranciati della filovia, ha detto «e poi la chiamano contestazione civile», il fronte del no ribatte: «Riteniamo assolutamente ingiustificate», dice Loredana Di Paola del Wwf, «le illazioni di Russo sulla presunta responsabilità delle devastazioni, tutte da verificare, operate sul cantiere della filovia da parte dei cosiddetti “contestatori”. Non accettiamo lezioni di civiltà e democrazia da parte del presidente Gtm». Domani, dopo lo stop del comitato Valutazione impatto ambientale della Regione Abruzzo e dopo il successivo nullaosta, riaprirà il cantiere della filovia: gli operai della Balfour Beatty ripartiranno dagli incroci con via Ruggero Settimo, a Pescara, e viale Europa, a Montesilvano, sedi delle due sottostazioni per l’accumulo dell’energia necessaria a far marciare Filò. Nel frattempo, le pensiline sono state imbrattate, le luci delle fermate sono state rubate e i cavi tranciati. Per Russo, i cavi tranciati sono la deriva della protesta antifilovia. Non è così per il fronte del no all’opera da 25 milioni di euro, che dal terminal bus di Pescara fino a viale Europa a Montesilvano viaggerà sulla Strada parco mentre da viale Europa ai Grandi alberghi dovrà ritagliarsi spazio, con i suoi 18 metri di lunghezza, nella viabilità ordinaria: «Per noi», dice Di Paola, «parlano anni di impegno civile fatto di assemblee pubbliche, di convegni, approfondimenti e di manifestazioni pacifiche che hanno coinvolto migliaia di cittadini nel segno della civiltà e della democrazia. Al contrario di chi, fino a oggi, ha portato avanti un’opera, di grande impatto economico, sociale e ambientale, senza la (obbligata) partecipazione pubblica, senza trasparenza e con atteggiamenti discutibili come», afferma l’ambientalista, «la querela per presunti danni di immagine, con richiesta di centinaia di migliaia di euro di risarcimento verso alcuni cittadini dissidenti». «Noi ci dissociamo decisamente da questi atti di vandalismo», scrive Antonella De Cecco sul gruppo Facebook Strada for ever, un gruppo che conta tra i propri quasi 1.500 iscritti anche il deputato del Movimento 5 Stelle Gianluca Vacca, il consigliere regionale di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo e il capogruppo comunale Pd Moreno Di Pietrantonio, «noi stiamo facendo la nostra lotta con atti che rientrano completamente nella legalità, documentando tutte le nostre azioni legali». L’inizio bis dei lavori segna anche una svolta nel movimento ambientalista: stop alle proteste con le manifestazioni sulla Strada parco con striscioni e slogan urlati nei megafoni, l’ultimo scontro si sposterà in tribunale. «Stiamo preparando un ricorso al Tar», annuncia il presidente dell’associazione Strada parco Mario Sorgentone, «contro la decisione del comitato Via perché riteniamo sbagliato concedere alla filovia una Via in sanatoria. Il comitato Via si è adagiato in maniera acritica sulle tesi presentate della Gtm, le stesse tesi che, fondate su numeri gonfiati se non addirittura inventati», sostiene Sorgentone, «porterebbero a un eventuale calo del traffico e dell’inquinamento. Ma le tesi della Gtm, legittimate a posteriori dal comitato Via che ha preso una decisione più politica che tecnica, avrebbero potuto essere contestate o modificate con un confronto preventivo con i cittadini che, invece, è mancato. Ecco perché chiederemo al Tar di pronunciarsi sulla legittimità delle procedure seguite dalla Gtm e, soprattutto, in attesa del giudizio di merito, di sospendere in via cautelativa i lavori». I contrari alla filovia hanno meno di due mesi per presentare il ricorso. A questo punto, sono due gli scenari: il cantiere della filovia potrebbe fermarsi ancora una volta anche se i giudici potrebbero decidere di non concedere la sospensiva senza fermare affatto i lavori. In quest’ultimo caso, il giudizio di merito potrebbe arrivare almeno dopo altri sei mesi quando, secondo la tabella di marcia della Gtm, la filovia sarebbe già quasi pronta.