Aperto tra squilli di tromba, chiuso fra clamori e veleni, riaperto alla chetichella: è il cantiere della filovia, il più sofferto del secolo che ieri ha ricominciato a muovere i primi passi con i lavori alle due sottostazioni elettriche di Pescara, in via Ruggero Settimo, e di Montesilvano, in viale Europa. Le prime avvisaglie c'erano state lunedì col sopralluogo della Balfour Beatty, ma nessuna comunicazione ufficiale è giunta dalla Gtm, neppure sul suo sito ufficiale. Eppure il cantiere si è rimesso in moto, silenziosamente come il mezzo che dovrà percorrere i sette chilometri del tracciato Pescara-Montesilvano, primo lotto di un progetto che ne comprende altri quattro. Di questi tempi, con il travaglio vissuto dalla filovia e i ricorsi alle porte, sarebbe già grasso che cola inaugurare il tratto iniziale. Ed è appunto questo l'obiettivo principale di Michele Russo, presidente della Gtm, che quattro anni fa ha avuto il mandato di portare al traguardo un progetto ideato e appaltato da altri, nato con un vizio di forma (la mancanza dello screening ambientale per ottenere la Via) che col tempo si è rivelato un vizio di sostanza, tanto da mettere in dicussione la legittimità dell'intera opera. Se la Via fosse stata prodotta prima di andare avanti con l'appalto e l'apertura del cantiere (triennio 2006-2009), il servizio del filobus sarebbe attivo da almeno un paio d'anni. Dalla presidenza di Donato Renzetti (Ds e poi Pd) che gestì direttamente l'appalto a quella di Michele Russo (nominato dal centrodestra), il grande assente dell'affaire-filovia è stata la chiarezza: dalle criticità esistenti sul tracciato, sempre negate e per questo mai risolte, ai soggetti che dovranno accollarsi i costi di gestione dell'esercizio. Mancanza di chiarezza anche sulle caratteristiche dei futuri lotti: ci sono i fondi Fas per il secondo lotto, ma non esiste un progetto fatto e finito che indichi i percorsi dei tratti dall'area di risulta all'Università e al Tribunale. Silenzio totale sui lotti che dovrebbero arrivare all'aeroporto, a Pescara Sud e alle porte di Silvi Marina, tramite il terzo ponte sul Saline che nel progetto approvato è catalogato come "carrabile" e non è ciclo-pedonale e riservato al trasporto pubblico veloce, appunto la filovia.