PESCARA I 40 tassisti di Pescara aderenti al Cotape hanno ripreso, ieri, lo stato di agitazione e la protesta andrà avanti fino a lunedì prossimo quando riapriranno i due presidi sotto le sedi della Regione Abruzzo, uno in piazza Unione e l’altro in viale Bovio. È quanto emerso, ieri, al termine di un incontro dei tassisti con l’assessore regionale ai Trasporti Giandonato Morra per fare il punto sullo scontro aperto tra pescaresi e chietini sul servizio all’aeroporto d’Abruzzo. «Lunedì noi consiglieri e gli assessori regionali di centrodestra consegneremo al presidente Gianni Chiodi una lettera per chiedergli la sospensione immediata del decreto regionale sulla disciplina del servizio taxi all’aeroporto di Pescara», ha annunciato il consigliere Pdl Lorenzo Sospiri che ha partecipato al vertice con Morra insieme all’assessore regionale Carlo Masci e ai consiglieri Alessandra Petri e Nicoletta Verì oltre ad Antonio Abbagnale, presidente regionale di Uritaxi. «Una sospensione di almeno 30 giorni», ha affermato Sospiri, «per dare modo ai Comuni interessati di incontrarsi e di affrontare la vicenda cercando un accordo sulla vertenza. Noi siamo certi di poter contare sulla sensibilità del presidente Chiodi su una materia di tale rilevanza che ha creato un forte clima di disagio e tensioni all’interno di una categoria già provata dalla crisi economica che stiamo attraversando e dalla contrazione dei consumi». «Continueremo a manifestare», ha annunciato Abbagnale, «fino a quando il presidente Chiodi non firmerà la sospensione del decreto per almeno 30 giorni. Nel frattempo prepareremo un ricorso al Tar per impugnare l’ordinanza del sindaco di Chieti che non è applicabile». Anche Masci ha criticato l’ordinanza: «Dopo tre anni di calma relativa, all’improvviso un mese fa da Chieti, è stato emesso un provvedimento per cui i tassisti teatini oggi dispongono di tre posteggi fissi all’aeroporto di Pescara creando un precedente unico. In altre parole», ha detto Masci, «la norma è stata reinterpretata aprendo a una liberalizzazione che non esiste in alcun altro aeroporto d’Italia e che anzi ha creato un precedente di grave entità».