Gli agenti della Sezione di polizia giudiziaria del Compartimento Abruzzo ed il sostituto procuratore della Repubblica dell’Aquila, Stefano Gallo hanno avuto un briefing «blindato». L’inchiesta, che coinvolge la Provincia e che al momento vede indagate 5 persone (tra le quali il sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, e Paola Contestabile, anche lei dirigente presso lo stesso Ente, oltre a 3 autisti, due dell’Aquila ed uno di Avezzano) è destinata ad allargarsi. Gli inquirenti hanno nella giornata di ieri acquisito altra documentazione contabile sulle spese sulle tre auto utilizzate secondo l’accusa in maniera «allegra» soprattutto da parte degli autisti. Soltanto di carburante (senza considerare l'utilizzo del servizio telepass per il pedaggio lungo la tratta dell’autostrada A24 ed A25) si parla di diverse migliaia di euro. Ma sotto la lente di ingrandimento sono finite anche le spese per la riparazione di alcune auto, rimaste anche danneggiate. Le auto (si tratta di due Alfa Romeo modello 159 ed una Fiat panda) restano sequestrate anche se a breve l’autorità giudiziaria potrebbe disporre la rimozione dei sigilli per evitare il blocco dell’attività amministrativa dell’Ente.
Intanto il sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio in una nota parla ai «suoi» cittadini il proprio presunto utilizzo illegale dell’auto in due circostanze. E lo fa partendo dalla contestazione dell’autorità giudiziaria: «La mattina del sabato 10 agosto 2013 – si faceva venire a prendere a casa ad Avezzano dall’autista Bianchini che si muoveva appositamente dall’Aquila tramite autostrada per accompagnarlo, con un suo amico, (un collaboratore dipendente del Comune) a Napoli, consentendo che poi Bianchini tornasse a casa propria a L'Aquila; il 13 agosto 2013 si faceva venire a prendere a Napoli dall’autista Bianchini, facendosi riaccompagnare a casa». «Ho utilizzato l'auto, concessa in comodato d’uso gratuito al Comune di Avezzano dalla Provincia di L’Aquila, nel rispetto delle regole, in qualità di Sindaco, mentre ero in aspettativa non retribuita da dirigente dell’amministrazione provinciale. Questa vicenda sarà presto chiarita lasciando venire alla luce la correttezza del mio operato rispetto a una contestazione che ipotizza un uso improprio dell’autovettura per una spesa quantificabile in 150/200 euro. Ritengo – ha aggiunto - che un primo cittadino possa svolgere il proprio compito in piena autonomia, anche di movimento».