PESCARA Alle cinque della sera, tre volte la settimana, un nutrito campionario di automezzi adibiti al trasporto merci lascerà l'autostrada Adriatica per salire su speciali convogli ferroviari diretti a Melzo, nel Milanese, sede di un importante hub di collegamento con le capitali del nord-Europa. E' la principale novità del contratto di rete Abruzzo Intermodality che dal 15 ottobre proverà a fare della modalità combinata strada-ferro il punto di svolta nel settore dei trasporti su gomma. A crederci sono un gruppo di imprese legate all'interporto di Manoppello, pronte a scommettere sui vantaggi dell'iniziativa, nata con il placet della Regione Abruzzo.
Il primo e più immediato guadagno sarà, come ha spiegato il direttore dello scalo di Manoppello, Ivano Calabrese, il decongestiamento della rete autostradale A14, dove, secondo le prime valutazioni, circoleranno in un anno 10mila mezzi in meno. Il che comporterà una riduzione delle emissioni di ossido di carbonio in atmosfera, «48 mila tonnellate in meno -precisa il direttore generale dell'Interporto, Mosè Renzi- In tal modo diamo concretezza a un modello di green economy che può essere adottato come via di uscita dalla crisi».
POLO DI INNOVAZIONE
Ad esserne convinti sono anche i responsabili della politica regionale, che incassato lo schiaffo di Trenitalia sull'alta velocità, provano a rilanciare attraverso la costituzione di un polo di innovazione tecnologica dei trasporti, denominato Inoltra: 600mila euro i fondi investiti dalla Regione, cui se ne aggiungono altrettanti messi in campo da 58 aziende del settore, dalla Sangritana all'Arpa. «Così -ha spiegato l'assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione- colmiano una serie di lacune gravi nelle infrastrutture. La sinergia ferro-gomma permetterà di ridurre i costi, i rischi e i tempi di trasporto delle merci. In più, faciliteremo i contatti con i paesi europei, aprendo il varco a quegli scenari internazionali necessari per vincere la sfida della competitività».