Lunedì sarà una data da cerchiare in rosso sul calendario della Gran Sasso Teramano. La prossima settimana sembra infatti decisiva per l’affidamento della gestione degli impianti di risalita ai Prati di Tivo, per cui la SpA del presidente del consiglio di amministrazione Marco Bacchion ha pubblicato il bando lo scorso 16 settembre. Non solo: trascorso lunedì, la Gran Sasso Teramano inizierà a farsi i conti in tasca. Un mese fa Bacchion, dalle pagine del nostro giornale, aveva lanciato un vero e proprio grido d’allarme: i soci non avevano ancora provveduto a versare le rispettive quote (tra cui la Regione) e gli undici milioni e quattrocentomila euro di fondi Fas erano ancora bloccati nel limbo della burocrazia. Da quel momento qualcosa è cambiato e sembra in positivo: le quote stanno arrivando, mentre funzionari della Regione e della Provincia si stanno adoperando alacremente per il trasferimento materiale dei fondi Fas alla società partecipata, le cui perdite sono state determinate, essenzialmente, dagli interessi passivi che la società paga a copertura del finanziamento contratto per la realizzazione di impianti di risalita di proprietà della Provincia. Altro nodo cruciale riguarda l’affidamento della gestione degli impianti di risalita: il bando prevede che il prossimo gestore (la scadenza del contratto è per fine settembre del prossimo anno) dovrà occuparsi della manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti, sostenendo tutte le spese necessarie per il loro funzionamento, oltre a quelle necessarie per la messa in sicurezza delle piste da sci. Anche il Consorzio Gran Sasso-Prati del presidente Mauro Carnovale parteciperà al bando e si racconta di un interesse anche della Sangritana. Gli impianti oggetto dell’affidamento sono la cabinovia, due seggiovie, le sciovie «Jolly 1 e 2» e le stazioni di partenza ed arrivo. Si ipotizza sia necessario un investimento di partenza di più di 200mila euro, considerati anche tutti gli interventi necessari per l’apertura invernale. Il gestore potrà poi stabilire le tariffe più opportune, salvo consenso della Gran Sasso Teramano.