Si è tenuta martedì mattina a Chieti, alla presenza del Prefetto De Marinis, la prevista riunione convocata dalla Prefettura al fine di esperire la seconda fase delle procedure di raffreddamento e conciliazione che la Segreteria Regionale della Filt Cgil Abruzzo ha avviato per affrontare sia le pesanti problematiche di natura economica/finanziaria inerenti il gruppo Arpa che l'inopportunità di alcuni provvedimenti aziendali che denotano una scarsa attenzione nella gestione delle risorse. Ancora una volta - si legge in una nota della Filt Cigl Abruzzo - il Presidente dell'Arpa Cirulli ha preferito sottrarsi al confronto con il sindacato affidando ai dirigenti dell'impresa il ruolo di rappresentare e difendere alcune discutibili scelte aziendali che hanno, a nostro avviso, contribuito ad affossare i bilanci economici della società regionale. L'assenza inoltre di una rappresentante delle istituzioni regionali, non ha permesso alcun contraddittorio rispetto alla problematica dei pesanti debiti che la Regione Abruzzo - secondo gli stessi rappresentanti aziendali - ha nei confronti dell'Arpa.
La lunga lista di chiarimenti avanzata dalla Filt Cgil sui provvedimenti aziendali che hanno costituito le ragioni della vertenza, non ha comportato alcuna risposta esaustiva ma solo generiche giustificazioni imprecise ed incomplete. Nello specifico, non si è avuto alcun chiarimento sull'investimento per l'acquisto della sede di Sulmona.
Ad oggi non è dato sapere quanto è costata l'intera operazione e soprattutto con quale livello di indebitamento per l'azienda. Così come nessuna risposta esaustiva è stata fornita sull'acquisto dei autobus sprovvisti delle caratteristiche idonee ad accedere ad eventuali contributi regionali. Allo stesso modo ci saremmo aspettati giustificazioni più plausibili sulle vere ragioni che hanno determinato tre bilanci consecutivi con pesanti perdite tali da superare lo stesso capitale sociale. Anche sull'inutilità di alcuni concorsi interni, l'azienda non ha saputo fornire spiegazioni convincenti e non ha prodotto motivazioni sulla necessità di procedere con urgenza a simili provvedimenti in palese violazione delle disposizioni di legge che disciplinano il diritto di sciopero.
Pretendere che gli stessi dirigenti di Arpa fornissero spiegazioni sulle motivazioni che hanno indotto il Cda a riconoscere al management (cioè a loro stessi) cospicui premi a 5 cifre a fronte di tre anni consecutivi con i bilanci in perdita a 8 cifre (oltre 10 milioni di euro sarebbe stato davvero troppo. Sulla materia bocche cucite.
La mancanza di chiarimenti e di risposte da parte dell'azienda - conclude la nota - ha reso necessaria la scelta di chiudere negativamente il tentativo di conciliazione davanti al Prefetto. La Filt Cgil Abruzzo riunirà nei prossimi giorni i propri organismi dirigenti per individuare le prossime azioni di lotta.