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Data: 03/10/2013
Testata giornalistica: Prima da Noi
Vertenza Arpa, Filt: «il presidente Cirulli si sottrae al confronto». In prefettura nessun chiarimento

CHIETI. «Nessuna risposta» e tanta delusione.
Si è tenuta ieri mattina a Chieti, alla presenza del prefetto De Marinis, la prevista riunione convocata dalla Prefettura per esperire la seconda fase delle procedure di raffreddamento e conciliazione che la segreteria Regionale della Filt Cgil Abruzzo ha avviato.
I sindacati vogliono chiarire sia le pesanti problematiche di natura economica/finanziaria inerenti il gruppo Arpa che l'inopportunità di alcuni provvedimenti aziendali. Ma è stato un buco nell’acqua.
«Ancora una volta», commenta Franco Rolandi, «il presidente dell'Arpa Cirulli ha preferito sottrarsi al confronto con il sindacato affidando ai dirigenti dell'impresa il ruolo di rappresentare e difendere alcune discutibili scelte aziendali che hanno, a nostro avviso, contribuito ad affossare i bilanci economici della società regionale. L'assenza inoltre di una rappresentante delle istituzioni regionali, non ha permesso alcun contraddittorio rispetto alla problematica dei pesanti debiti che la Regione Abruzzo - secondo gli stessi rappresentanti aziendali - ha nei confronti dell'Arpa».

Confronto mancato ieri anche in Consiglio a causa dell’assenza dell’assessore al ramo, Giandonato Morra, che però ha respinto le accuse mosse dai consiglieri di minoranza. «La mia assenza era stata formalmente comunicata dal presidente del Consiglio regionale durante i lavori in Aula, per consentire la mia partecipazione alla contestuale Commissione Trasporti, convocata a Roma e alla quale hanno partecipato tutte le Regioni. Si trattava di adempiere ad una richiesta legata all'attuazione della legge del luglio 2012, in ordine alla riprogrammazione del piano nazionale dei servizi di trasporto pubblico locale, per il quale sono in ballo per l'Abruzzo 13 milioni di euro. Scommetto che se non avessi partecipato, pure in quel caso qualcuno avrebbe polemizzato». L'assessore ha ribadito di «non essersi mai sottratto alle domande provenienti dai Consiglieri, addirittura consegnando risposte scritte. Ma se c'è un impegno istituzionalmente superiore, per gli interessi dell'Abruzzo, è giusto dargli la dovuta priorità. Vorrà dire che al prossimo Consiglio ripartirò da quelle domande».
Assenza che si è dunque riversata anche sull’incontro in prefettura.
Il sindacato è dunque uscito dalla riunione totalmente insoddisfatto: «non è arrivata», continua Rolandi, «alcuna risposta esaustiva ma solo generiche giustificazioni imprecise ed incomplete. Non si è avuto alcun chiarimento sull'investimento per l'acquisto della sede di Sulmona. Ad oggi non è dato sapere quanto è costata l'intera operazione e soprattutto con quale livello di indebitamento per l'azienda. Così come nessuna risposta esaustiva è stata fornita sull'acquisto dei autobus sprovvisti delle caratteristiche idonee ad accedere ad eventuali contributi regionali. Allo stesso modo ci saremmo aspettati giustificazioni più plausibili sulle vere ragioni che hanno determinato tre bilanci consecutivi con pesanti perdite tali da superare lo stesso capitale sociale. Anche sull'inutilità di alcuni concorsi interni, l'azienda non ha saputo fornire spiegazioni convincenti e non ha prodotto motivazioni sulla necessità di procedere con urgenza a simili provvedimenti in palese violazione delle disposizioni di legge che disciplinano il diritto di sciopero».

Nessuna risposta nemmeno sui premi ai dirigenti.

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