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Pescara, 15/12/2025
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Data: 04/10/2013
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
I portuali: «Con questi lavori nessuna nave può approdare» Manca lo spazio per le manovre. Interventi 100 metri più a nord

Il ritorno delle navi è una chimera se non si cambia il progetto di dragaggio: ne sono convinti gli operatori commerciali del porto che ritengono «sbagliata la strategia dei lavori - così Gianni Leardi, Marco Santori, Leonardo Costagliola e Sabatino Di Properzio - che prevede l'intervento nella parte centrale del bacino dove le navi sarebbero costrette a entrare di traverso, cosa impossibile. Al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti chiediamo una variazione immediata al progetto affinché il dragaggio avvenga almeno cento metri più a nord, nel cosiddetto bacino di evoluzione, lì dove le navi possono entrare e fare manovra agevolmente». Per i portuali, insomma, il rischio è che si sprechino inutilmente altri milioni e che, una volta completati i lavori da parte della Sidra, non ci sarà più la possibilità di rimediare. All'ottimismo del comandante della Capitaneria di porto Luciano Pozzolano, gli operatori commerciali contrappongono la realtà delle carte «che abbiamo potuto vedere per la prima volta solo tre giorni fa e in modo avventuroso - racconta Leardi -. E lo stesso comandante Pozzolano è rimasto di stucco nel vedere che il progetto di dragaggio lascia fuori la zona strategica per l'ingresso delle navi. Nelle condizioni attuali e anche dopo che si sarà arrivati a 6 metri di pescaggio, il problema resta: l'ormeggio sarà impossibile non solo per i cargo di 130 metri e per il catamarano, ma pure per navi da 80 metri o più piccole». Le planimetrie, dunque, hanno gelato l'entusiasmo iniziale di Pozzolano e degli operatori, che ora chiedono al Ministero delle Infrastrutture un incontro urgente «per spiegare come stanno davvero le cose - aggiungono Costagliola e soci - e porvi rimedio con una variante. Alle istituzioni locali, invece, chiediamo un'azione congiunta presso i referenti politici e tecnici che hanno promosso l'intervento di dragaggio». Ma questo richiamo indispettisce il sindaco Mascia, secondo cui «la responsabilità di interloquire col Ministero è della Direzione marittima. E poi è ora di finirla con l'addossare ogni colpa a Comune e Provincia, quando quello di Pescara è un porto statale». Mascia preferisce pensare positivo ed è convinto di ricucire il rapporto con la Snav bruscamente interrotto tre anni fa: «Sto lavorando per riportare il collegamento con la Croazia. Incontrerò i vertici della Snav, l'armatore Aponte, l'amministratore delegato Aiello e la manager Vago, per verificare quante chances vi siano, anche perché la Compagnia programma con largo anticipo la sua stagione, questo è il periodo decisivo per fare le scelte. Noi dobbiamo fornire le assicurazioni sulla piena agibilità del porto».

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