PESCARA «Non sono mai uscito dal Pdl, infatti sono rimasto sulle posizioni del segretario nazionale del partito e del segretario regionale». Così, con qualche acrobazia dialettica, l’on. Paolo Tancredi precisa la sua posizione di alfaniano: «Mercoledì si è aperto un momento di serio confronto tra le diverse anime del Pdl che ha portato anche il presidente Berlusconi a mantenere una posizione di responsabilità nei confronti del nostro Paese. La presunta “lista dei dissidenti” è una semplice mozione di fiducia al governo votata peraltro da tutto il gruppo del Pdl e le posizioni scissioniste di Giovanardi e Formigoni circa la creazione di un nuovo gruppo parlamentare sono state isolate». Fa sentire la sua voce anche il deputato Fabrizio Di Stefano che ha lanciato con Pietro Laffranco un appello per l’unità del Pdl: «Il popolo di centrodestra vuole con determinazione l'unità del partito e la classe dirigente del partito deve ascoltare questo accorato richiamo, proprio nel momento di massima aggressione al presidente Berlusconi. Chi come noi proviene da An e dal dramma dell'uscita di Fini dal Pdl è assolutamente sensibile al tema dell'unità. Le divisioni possono esserci sulla linea politica, però le sintesi sono doverose e, ove necessario, si possono trovare mediante una più intensa partecipazione alle scelte nelle sedi deputate dallo Statuto».