ROMA il governo chiama le Ferrovie dello Stato. L’obiettivo è triplice: cercare di risolvere il caso Alitalia, trovando un partner disposto ad entrare nel capitale, dare un nuovo assetto al sistema del trasporto nazionale e assicurare allo scalo di Fiumicino un ruolo centrale per il Paese. Non c’è dubbio che si tratta di un piano ambizioso, ma ieri, dopo una serie di contatti, è scattata la convocazione per Mauro Moretti. Il manager che guida le Fs è stato chiamato a partecipare al vertice di lunedì a Palazzo Chigi. Un summit con Enrico Letta e i ministri delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, e dello Sviluppo economico, Flavio Zanonanto, che precederà quello già in agenda con agli azionisti di Alitalia e le banche (Intesa e Unicredit). Si tratta, va sottolineato, di una prima presa di contatto, ma che la dice lunga sulle intenzioni del governo che, al di là della soluzione finale, non ha nessuna intenzione di abbandonare il campo. Soprattutto dopo che Cdp si è tirata fuori.
ALTERNATIVA AD AIR FRANCE
Le condizioni che Air France intende porre per il salvataggio di Alitalia - ridimensionamento di Fiumicino a scalo di serie B e 4 mila tagli per la ex compagnia di bandiera - pur se non ufficiali sono ritenute troppo gravose. Anzi, francamente inaccettabili. Irrita l’atteggiamento di Parigi, convinta, a torto, di avere già in tasca Alitalia e scettica sulla possibilità che Palazzo Chigi possa organizzare una pur minima resistenza. L’esecutivo sa bene però che nel piano di Af, al di là delle smentite di rito, non è previsto lo sviluppo dell’aeroporto romano, nè quello della flotta Alitalia.
Il tempo però stringe - l’assemblea per ricapitalizzare la compagnia è fissata per il 14 ottobre - e bisogna fare in fretta per verificare le modalità d’intervento e la disponibilità delle Fs.
SINERGIE TRENI AEREI
Come anticipato ieri dal Messaggero, le Ferrovie potrebbero entrare in partita assumendo una piccola quota di Alitalia. Per impostare poi una soluzione industriale articolata, in grado di produrre utili e vantaggi per tutto il sistema dei trasporti e della logistica nazionale. Una sfida non facile e con tanti rischi. Bocche cucite ovviamente alle Ferrovie, ma è evidente che Moretti ha già in mente il piano da presentare a Letta. Un percorso per integrare treni ed aerei, valorizzare gli hub made in Italy e sviluppare un’offerta turistica complessiva. Non solo. Al governo il manager esporrà i benefici legati alle economie di scala e ai risparmi realizzabili. Nel dossier anche una capitolo tutto dedicato a valorizzare i rispettivi punti di forza (evitando ad esempio la cannibalizzazione sulla tratta Roma-Milano) e alla razionalizzazione dei costi. Naturalmente l’esecutivo, proprio per evitare di restare scoperto, sta pensando anche ad altre soluzioni per bilanciare la spinta di Air France, come quella di un supporto maggiore delle banche. Con le Fs destinate ad entrare in scena successivamente. Anche Parigi potrebbe restare in gioco, ma non con un ruolo predominante.
In un’intervista televisiva Mauro Moretti ha fatto capire di essere pronto a collaborare. Di più. Ha spiegato che le Fs sono una delle pochissime aziende sane di trasporto e che i due sistemi, treni e aerei, possono giocare insieme una partita decisiva per lo sviluppo del Paese.
Lupi: «Troveremo una soluzione»
Il ministro Lupi è ottimista su Alitalia: il governo valuterà con le banche «tutte le opzioni che sono sul tavolo». «Tutto il nostro impegno - ha aggiunto - è per salvare la strategicità di Alitalia, l'occupazione e il piano industriale. Siamo un grande paese industriale, Expo 2015 è una opportunità e la nostra compagnia di bandiera non possiamo farla diventare una compagnia regionale». «In un mercato che è assolutamente cambiato rispetto al 2008, per il rilancio della nostra compagnia di bandiera occorre tenere presente che la prospettiva fondamentale non può che essere quella di una alleanza con grandi vettori».