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Pescara, 16/05/2025
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Data: 06/10/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Il nuovo Ferrotel verso la chiusura. Ferrovie dello Stato ha deciso la cessazione dell’attività della struttura



I dipendenti dell’albergo scrivono al ministro Lupi e al sindaco Mascia: così la stazione di Pescara sarà declassata

PESCARA La stazione ferroviaria di Pescara rischia di essere ulteriormente declassata a partire dal prossimo anno, nonostante l’annuncio di nuovi investimenti per il potenziamento sia della linea adriatica (con il prolungamento dei treni ad alta velocità da Ancona fino alla stazione del capoluogo adriatico) che di quella verso Roma. Da marzo del prossimo anno potrebbe chiudere e cessare la propria attività il Ferrotel, la struttura alberghiera gestita dalla Ferservizi spa (una società del gruppo Ferrovie dello Stato) che ospita i dipendenti di Trenitalia in transito nella nostra città. La chiusura si tradurrebbe in un ulteriore declassamento e ridimensionamento dello scalo ferroviario pescarese, nonostante si tratti di una delle stazioni più grandi e moderne dell’intera Italia. A lanciare l’allarme sulla paventata cessazione dell’attività del Ferrotel sono sette dipendenti della società cooperativa Clean Service di Roma (Rita Serino, Michele Falcone, Antonella Colangelo, Annabruna Siciliano, Angela Siciliano, Gabriele Gentile e Fabrizio Fusco), che detiene la gestione della struttura di via Michelangelo in subappalto da Ferservizi. Prestano servizio nell’albergo adibito al servizio di pernottamento del personale ferroviario, sono tutti assunti a tempo indeterminato e per lo più con la qualifica di operai esercenti le mansioni di ricezione e accoglienza del personale viaggiante oltre che di pulizia e manutenzione della struttura. «Nonostante i brillanti risultati raggiunti nell’anno decorso», denunciano i sette lavoratori in una lettera indirizzata al sindaco Luigi Albore Mascia, al presidente della Regione, Gianni Chiodi, al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, e all’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti, «con ben 17 mila e 88 pernotti nel 2012, acclarati anche dalla larga soddisfazione del personale ospite, tra poco meno di sei mesi il Ferrotel cesserà la propria attività. La chiusura dell'impianto, oltre che lasciare gli scriventi senza lavoro, comporterà per la città l’inevitabile perdita di nuove opportunità di sviluppo economico degne del progetto sull’alta velocità di cui in questi giorni si discute in seno al consiglio dei ministri». Il Ferrotel, fornisce un servizio riservato ai dipendenti del gruppo Ferrovie dello Stato, la cui attività lavorativa è connessa al sistema del trasporto ferroviario e in particolare, con priorità su tutti, al personale connesso alla circolazione dei treni. Gli immobili denominati Ferrotel (sul territorio italiano sono 31 in totale), caratterizzati da una distribuzione capillare su tutto il territorio italiano e da una posizione strategica per localizzazione nei pressi delle stazioni ferroviarie, ospitano, mediamente,1400 persone al giorno. Quarantacinque pernotti al giorno la media nella struttura pescarese. «È evidente», scrivono ancora i sette dipendenti, «che Pescara, per posizione geografica, rappresenta uno dei principali snodi ferroviari del litorale adriatico e la più che probabile ipotesi di renderla tappa dei treni ad alta velocità, oltre a offrirle un rinomato prestigio sul piano delle infrastrutture, le garantirebbe reali prospettive di rilancio economico. Ma senza la presenza sul territorio di un’idonea e funzionale struttura, proprio come il Ferrotel, certamente l’auspicata prospettiva di rispondere adeguatamente alle nuove richieste provenienti dal settore ferroviario non troverà una effettiva realizzazione e, di conseguenza, il personale Fs sarà, con molta probabilità, dirottato sul altri impianti come Ancona e Bari». I lavoratori ricordano come solo da qualche mese sia stata paventata la chiusura della struttura dalla società subappaltatrice e chiedono alle autorità un’attività di persuasione verso la Ferservizi per evitare la cessazione dell'attività.

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