Iscriviti OnLine
 

Pescara, 16/05/2025
Visitatore n. 743.957



Data: 07/10/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Stazione di Pescara blindata: chiude pure il tunnel. La scelta di Rfi per evitare bivacchi durante l’inverno

«A mio modo di vedere la stazione di Pescara centrale non è un Bronx». Presenta delle situazioni di criticità, con l’occupazione notturna di senza fissa dimora e la catena di episodi di microcriminalità, che cerchiamo di gestire grazie al contributo della polizia ferroviaria e delle associazioni di volontariato, ma nulla più di quanto possa avvenire anche in altre zone della città». Così l’ingegner Luciano Frittelli, direttore per Abruzzo, Marche ed Umbria di Reti ferroviarie italiane, ha replicato ai risultati dell’indagine La stazione invisibile, condotta dall’associazione On the road che lo scorso anno ha osservato e intervistato lavoratori, utenti e senza fissa dimora che abitualmente frequentano la stazione di Pescara.
Una fotografia che descrive uno scalo ferroviario in preda al degrado, teatro di accattonaggio, prostituzione e risse tra senza fissa dimora in lotta per sopravvivere: una stazione che fa paura a chi l’utilizza o l’attraversa. Immagine, che i massimi dirigenti di Reti ferroviarie italiane rifiutano e respingono al mittente: «Negli ultimi mesi - ha spiegato l’ingegner Frittelli - abbiamo fatto tutto il possibile per evitare il degrado e contenere i fenomeni più spiacevoli, che avvengono specie di notte. Parlo dei clochard arrivati perfino ad occupare i box d’attesa sul binario riservati ai viaggiatori, considerando che quella che dirigiamo è una stazione ferroviaria e non un dormitorio». In effetti, il nodo cruciale sembra essere proprio questo in quanto se è vero che, con l’arrivo del freddo, i posti letto ai senza tetto sono sempre stati garantiti dalla Caritas diocesana e dagli alberghi cittadini e che per l’imminente inverno sarà attivo il nuovo dormitorio con circa 80 posti, la realtà è che la maggior parte dei senza tetto di lasciare la stazione ferroviaria non vuole proprio saperne: «La Caritas diocesana - ha precisato il direttore Abruzzo, Marche ed Umbria di Reti ferroviarie italiane -, insieme a tutte le istituzioni cittadine, ha sempre fatto un lavoro straordinario cercando di offrire un letto ed un riparo ai senza fissa dimora, ma purtroppo nessuno può portarceli di peso. Paradossalmente in molti rifiutano il letto e alcuni, all’anagrafe, forniscono la stazione ferroviaria come indirizzo di residenza».
È anche per questa ragione che i dirigenti di Rfi hanno studiato soluzioni alternative per scoraggiare il bivacco notturno, come la chiusura in entrata delle porte d’accesso quando non ci sono treni in partenza: «Abbiamo speso 35 mila euro - ha concluso Frittelli - per cambiare gli infissi e le porte che, dallo scorso 6 maggio, chiudono dalle ore 22 alle 00.50 e dalle 3.45 alle 4.50 consentendo il passaggio ai soli viaggiatori in arrivo a Pescara. Ma è in quel momento che molti clochard, già fatti uscire, rientrano e non possiamo farci nulla. Anche i bagni, per motivi di ordine pubblico, sono chiusi di notte e per l’inverno chiuderemo anche il tunnel adiacente agli uffici sindacali, liberandolo dagli olezzi degli escrementi dei suoi occupanti».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it