PESCARA «Se c'è un modo per non rinnegare la nostra storia è ciò che il presidente Berlusconi in questi vent'anni ha costruito: parlare al Paese, intercettarne le istanze, tradurre nell'azione di governo le nostre idee, prepararci con Angelino Alfano a sfidare la sinistra e possibilmente a vincere». Parole di Filippo Piccone, coordinatore regionale Pdl e deputato, uno dei primi a schierarsi con Alfano e Gaetano Quagliariello contri i «falchi» Pdl che puntavano alla caduta del Governo Letta. Piccone, con Paolo Tancredi, era tra quanti avrebbero dovuto dar vita a un gruppo autonomo alla Camera, iniziativa poi rientrata dopo il chiarimento tra Alfano e il Cavaliere che sembrava aver riportato l’unità nel partito. Ma l’offensiva anti-Alfano dell’ex ministro Raffaele Fitto porta Piccone ad esporsi nuovamente: «Ripiegarci su noi stessi come vorrebbe Fitto, concentrarci sulle conte interne mentre la crisi morde e l'attacco giudiziario a Berlusconi raggiunge il massimo livello, significherebbe disperdere la forza delle nostre idee. Innescare la miccia della conflittualità interna sarebbe un grande regalo ai nostri avversari».
Sulla stessa linea la senatrice Federica Chiavaroli, anche lei in prima linea con le «colombe» nello scontro interno al Pdl: «In un momento cosi' difficile per l'Italia e per il nostro partito, piuttosto che in una divisiva conta interna bisognerebbe concentrare le energie per restare uniti e parlare al Paese. Dobbiamo smetterla con la conflittualità autoreferenziale e costruire con Alfano una proposta politica vincente».