La discussione sulla legge di Stabilità entra nel vivo e le parti sociali, sindacati e Confindustria, si affrettano a presentare il conto al governo.
Il presidente degli industriali, Giorgio Squinzi, alza il tiro sul cuneo fiscale. «Per ridurlo in modo tangibile occorrerebbe il doppio delle cifre indicate dal governo. Se fossero 8-10 miliardi sarebbe meglio» dice e boccia quindi l’ipotesi del govero che ha prospettato un taglio tra i 4 e i 5 miliardi di euro. Per recuperarli, continua a margine dell'assemblea Indicam a Milano, «dovranno fare un'analisi. Comunque rimango dell'opinione che con una Pubblica Amministrazione che spende oltre 800 miliardi, con un minimo di spending review si possono recuperare».
Ieri il premier Enrico Letta ha incontrato i sindacati. Il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni ha chiesto interventi concreti per lavoratori e pensionati per la riduzione delle tasse e per le imprese che investono.
Incalza la Cgil. «Mancano 7 giorni nella presentazione della proposta di legge e non si può fare una discussione che sia ancora preparatoria» avverte il leader Cgil, Susanna Camusso. «Ci dicano che scelte vogliono fare per garantire una restituzione fiscale significativa a lavoratori e pensionati, alle imprese e quali sono le scelte di politica industriale».
Anche Rete imprese Italia ha preparato il suo dossier di richieste che presenterà all’incontro di giovedì prossimo. «Taglio e riqualificazione della spesa pubblica, eliminazione coraggiosa degli sprechi, riduzione della pressione fiscale su imprese e famiglie per far ripartire, al più presto, consumi e investimenti»
Intanto il capogruppo del Pdl alla Camera Renato Brunetta che ha fiutato il rischio che la legge di Sabilità si trasformi in un’arena tra Pd e Pdl lancia un messagio: «Nessuna resa dei conti tra centrodestra e centrosinistra. Con la sinistra governiamo insieme, avendo vinto insieme le elezioni. Serve un patto per lo sviluppo: niente Imu sulla prima casa, meno tasse sul lavoro, meno tasse sulle imprese, più occupazione. Sulla legge di stabilità possiamo fare un grande lavoro nell'interesse degli italiani».
Il sottoPsegretario all’Economia Baretta indica la strada che il governo intende seguire. «Priorità sono comuni e parti sociali. Per le coperture relative all'abolizione delle seconda rate dell'Imu sulla prima casa, non sarà nella legge di stabilità, perchè questa riguarda i provvedimenti dal 1° gennaio 2014». E insiste: «Una delle priorità del governo è anche rivedere il patto di stabilità interno, per consentire agli enti locali di tenere sotto controllo le spese, ma anche di operare investimenti».