«Il porto di Pescara ha tutte le carte in regola per riprendere il traffico commerciale e anche per ospitare un mezzo come quelli della Snav». Luciano Pozzolano ne è più convinto che mai dopo il vertice di ieri in Capitaneria con tecnici del Provveditorato alle opere pubbliche e della Sidra (la ditta che sta svolgendo i lavori di pulizia dei fondali) e il direttore dell'Arta Giovanni Damiani. «Era una riunione tecnica già programmata, - racconta il comandante della Direzione marittima - ma che ho voluto anticipare dopo la gran confusione che è stata fatta nei giorni scorsi». Pozzolano si riferisce all'allarme lanciato dagli operatori commerciali, secondo i quali il progetto era sbagliato perché prevedeva il dragaggio nella zona centrale della dàrsena, mentre andrebbe fatto cento metri più a Nord per consentire l'ingresso e la manovra delle navi. «Quello in possesso dei portuali - rivela Pozzolano - non è il progetto reale, ma solo una delle ipotesi per togliere i 100mila metri cubi aggiuntivi grazie alle economie dell'appalto. Gli operatori commerciali hanno ragione nel dire che il dragaggio nella zona centrale della darsena è sbagliato, ma possono stare tranquilli perché non si farà lì e neanche dove indicano loro». Col Provveditorato e la Sidra, grazie anche ai rilievi batimetrici dell'Arta, si è deciso di spostare l'area di intervento in altri punti del bacino e il comandante assicura che «dopo aver completato i lavori, i fondali torneranno a sei metri, così come era l'obiettivo iniziale. A sei metri e mezzo, cioè quello che chiedono gli imprenditori, non si può arrivare perché servirebbero risorse economiche e quantità di materiale enormi in questo momento. Ma, ripeto, a quota sei metri il porto tornerà a essere pienamente operativo anche nella sua parte commerciale, che è poi il traguardo che ci eravamo prefissato». I dettagli anticipati da Pozzolano saranno definiti nella riunione della prossima settimana, nel frattempo si toglie qualche sassolino: «Nei giorni scorsi - rivela - sono stato insultato e minacciato sui siti internet e sui social network, facendomi passare come uno che favorisce gli armatori a scapito degli operatori commerciali. Ho sempre accettato le critiche, non posso accettare invece il linciaggio».