LANCIANO I "binari morti" di Rfi per la rete del trasporto merci possono diventare un investimento importante per Sangritana. L'azienda del trasporto regionale è seriamente interessata a coprire i raccordi merci che Rfi considera "in perdita" e che quindi si appresta a chiudere. Si tratta dei binari merci di San Salvo e di Ortona (dalla stazione alla banchina delle navi)che, nel Pir (prospetto informativo di rete) di Rfi del 2014 sono considerati già chiusi. Una bozza di programmazione, ma è quel tanto che basta per gettare nello sconforto i Comuni della provincia di Chieti e le loro rispettive aree industriali e per spingere al "contrattacco" Sangritana. «Ci stiamo organizzando», spiega il presidente di Sangritana Pasquale Di Nardo, «affinché l'offerta del trasporto su ferro diventi il più possibile competitiva al trasporto su gomma». In soldoni si tratta di avviare una serie di contatti con le aziende e i Comuni di Ortona e San Salvo per dimostrare che i numeri per il trasporto merci su rotaia ci sono e che quest'ultimo può essere concorrenziale rispetto alla gomma. Di Nardo ha già incontrato il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca che nel frattempo ha ricevuto rassicurazioni da Rfi sul mantenimento dello scalo. Intanto ha parlato con i vertici della Pilkington per ripristinare il trasporto merci. Sangritana sta anche lavorando alla definizione di un accordo strategico con un'impresa ferroviaria internazionale che assicurerebbe la copertura di destinazioni in Italia e all'estero. Anche a Ortona il livello di guardia è alto. «Abbiamo partecipato ad un tavolo tecnico con Rfi, Sangritana e i vari porti abruzzesi sulla scia dei 700milioni di investimento annunciati da Marchionne su Sevel» spiega l'assessore alle attività produttive Maria D'Alessandro, «in quell'occasione Rfi si è dimostrata disponibile a non togliere lo scalo e a lasciarci anche il retroferrovia nel caso in cui il porto di Ortona venisse utilizzato anche dalla Sevel. Proprio in questi giorni abbiamo incontrato la Grimaldi per il trasporto merci su nave: assieme allo scalo merci si costruirebbe un circuito virtuoso per il porto di Ortona che è pronto e già utilizzabile così com'è. Ci sono aziende come Walter Tosto, De Cecco e Micoperi che pure possono utilizzare il nostro scalo. Avvieremo dei contatti anche con Sangritana». L'azienda di trasporto è intanto già gestore dell'Interoporto di Iesi nelle Marche, ma si è fatta "soffiare" dalla Rail One del gruppo Toto l'Interporto di Manoppello. «Soffiare? Nei miei 4 anni di presidenza alla Sangritana», commenta Di Nardo, «non siamo mai stati interpellati per i treni dall’Interporto ».