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Pescara, 16/05/2025
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Data: 09/10/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Evasione da 90 milioni, processo da rifare. Alla sbarra l’imprenditore degli aerei Spadaccini, ma i giudici designati sono incompatibili

PESCARA E’ durata una manciata di minuti, ieri, la prima udienza del processo per una maxi evasione fiscale internazionale da 90 milioni di euro che, a ottobre 2010, ha portato all’arresto dell’imprenditore degli aerei Giuseppe Spadaccini. La prima udienza del dibattimento, nella maxi aula 1, è stata rinviata poco dopo perché il collegio del tribunale non sarebbe compatibile con il processo. Un legale della difesa ha infatti presentato istanza di ricusazione nei confronti di due componenti del collegio: Massimo De Cesare, ieri assente e sostituito da Nicola Colantonio, e Sergio Casarella. I due avrebbero già fatto parte del tribunale del Riesame chiamato a decidere, nell’ambito dell’inchiesta, sulle misure cautelari relative ai sequestri. Il processo, quindi, è stato rinviato al 12 novembre. Oltre all'imprenditore Spadaccini, ieri assente in aula, nel procedimento sono coinvolte altre 12 persone, tra cui l’avvocato Francesco Valentini, il consulente pescarese Leonardo Valenti e il commercialista di Chieti Giacomo Obletter. Secondo l'accusa, rappresentata dal pm Mirvana Di Serio, Spadaccini – originario di Chieti e residente a Pescara – sarebbe stato il promotore di tutta l'operazione illecita, consistita nella creazione all'estero di false compagini societarie, con sede a Madeira. L'imprenditore, in particolare, come sostiene l’accusa, avrebbe promosso e organizzato, attraverso collaboratori italiani, una fitta rete di società italiane e portoghesi che, tra il 1999 e il 2008, avrebbero emesso e utilizzato fatture per operazioni inesistenti per 30 milioni di euro. Per l’accusa, quindi, Spadaccini, l'ex presidente della società Sorem che gestiva gli aerei antincendio della Protezione civile, sarebbe stato a capo della presunta associazione. Il meccanismo su cui si basa l'accusa è quello dell’esterovestizione, la creazione di false compagini societarie a Madeira, dove vige un regime fiscale agevolato, per sottrarsi agli obblighi fiscali: formalmente le società avevano la residenza fiscale a Madeira ma, dice l'accusa, il loro centro decisionale era poi in Italia. La prima udienza, quindi, è saltata perché il collegio presieduto da Rossana Villani dovrà essere cambiato.

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