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Data: 09/10/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Fondi sisma, sindaci in ansia per i ritardi. Dopo il vertice di Roma con il governo restano le incertezze sulla disponibilità dei 500 milioni aggiuntivi fino al 2016

LA PROMESSA DI LEGNINI La ricostruzione dell’Aquila rientra tra le priorità dell’azione dell’esecutivo ma c’è bisogno di fondi adeguati che vanno trovati

L’AQUILA Bocciato il factoring, cioè l’anticipazione dei soldi per la ricostruzione grazie all’intesa con un pool di banche. Nessuna certezza sui 500 milioni aggiuntivi l’anno dal 2014 al 2016. Così come sul fatto che, rispetto al miliardo e 200 milioni già previsto, si possano ottenere due tranche da 600 milioni. Insomma, la riunione tecnica di Roma tra governo e rappresentanti del cratere sismico non ha fornito elementi troppo rassicuranti sulla disponibilità di fondi per la ricostruzione. Il giorno dopo l’allarme lanciato dal sindaco Massimo Cialente, che ha usato toni meno ottimistici rispetto al suo assessore Pietro Di Stefano, anche dai sindaci dei piccoli Comuni arrivano dichiarazioni ispirate alla cautela, se non alla preoccupazione. Per il sindaco di Castel del Monte Luciano Mucciante «c’è l’impegno del governo di trovare i 500 milioni per tre anni, dal 2014 al 2016, anche se bisogna capire da dove verranno reperite le risorse. Entro venerdì attendiamo una risposta. Non è andata né bene né male. Speriamo che le risorse vengano fuori, anche se l’aria che tira non è delle migliori. Si ha come l’impressione che le regole non le detti la politica quanto i tecnici. Non si può far rientrare un disastro come il nostro terremoto nelle maglie strette di un patto di stabilità. I dubbi di Cialente, dunque, sono anche i miei. Il factoring trova resistenze, c’è anche chi parla di far accollare alle imprese i ritardi nei pagamenti. Alla fine il sottosegretario Legnini ha chiesto due giorni per valutare la soluzione dei 500 milioni per tre anni come detto dal ministro Trigilia. Certo, con 700 milioni all’anno la ricostruzione non si fermerebbe. Ma il tutto dovrà essere previsto nella legge di Stabilità. Siamo tutti d’accordo, noi sindaci, sulla necessità di tornare a manifestare se non si troveranno risorse certe». Per il sindaco di Barisciano Francesco Di Paolo «non abbiamo trovato una chiusura netta, ma il discorso delle risorse è tutto da verificare. Non sono né entusiasta né pessimista. Occorre attendere ancora». Nuove rassicurazioni sono arrivate ieri dal sottosegretario Giovanni Legnini. «La ricostruzione rientra tra le priorità dell’azione di governo. C’è bisogno di fondi adeguati, che vanno trovati considerando un elenco enorme di priorità d’interventi a livello nazionale. Naturalmente le cose non sono semplici. Lunedì abbiamo fatto un incontro interlocutorio, un altro lo faremo nei prossimi giorni. Faremo il possibile perché ci sia una risposta adeguata». Per la senatrice Pezzopane «se non saremo inseriti nel testo del governo lavoreremo con gli emendamenti alla legge di Stabilità».

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