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Pescara, 16/05/2025
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Data: 10/10/2013
Testata giornalistica: Corriere della Sera
La «manovrina» - Saccomanni: «Rientro dal deficit 2013 con vendite di immobili e tagli ai ministeri» 210 milioni per l’immigrazione. No risorse per la Cig

Il rientro del deficit 2013 sotto la soglia del 3% costa 1,6 mld e «la copertura di questo importo con due modalità: la vendita di immobili di proprietà del Demanio - per 500 milioni - e la riduzione delle spese dei ministeri e dei trasferimenti degli enti locali per 1,1 miliardi». Questo quanto comunicato dil ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni nella conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo il varo della manovra correttiva dei conti pubblici, la cosiddetta «manovrina». Nessun riferimento nel decreto approvato dal governo ai rincari sulla benzina di cui si era ipotizzato e che aveva creato un piccolo «giallo» attorno alla «manovrina».

TAGLI AI MINISTERI - I tagli alla spesa previsti dalla «manovrina» varata dal Consiglio dei Ministri non riguarderanno però i ministeri della Ricerca, dell’Istruzione e della Sanità e saranno «attuati in forma più o meno lineare». Il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, ha infatti precisato che la copertura di 500 milioni verrà dalla cessione di immobili («che verranno venduti alla Cassa depositi e prestiti e che poi verranno gradualmente immessi sul mercato», tra i beni messi in vendita potrebbero rientrare anche le spiagge), mentre i tagli alla spesa «sono invece sulle spese rimodulabili o che sono ancora oggetto di discrezionalità da parte dei singoli ministeri e vengono fatti con l’esclusione dei ministeri della Ricerca, dell’Istruzione e della Sanità. C’è anche in questi tagli il volume dei trasferimenti per gli Enti locali».

CIG - Saccomanni ha quindi spiegato che nella manovra non ci sono i fondi per il rinnovo della Cig, i 330 milioni inizialmente previsti. Il ministro ha spiegato però che «c’è la possibilità di fare un dl parallelo in cui possono essere affrontate questioni aperte», nell’ambito dell’approvazione della legge di stabilità.

RIDUZIONE CUNEO - Sulla Legge di Stabilità nella riunione odierna, ha sottolineato Saccomanni, «c’è stato un primo scambio di vedute introdotto dal presidente del Consiglio che ha dato un’indicazione generale di impostazione che tiene conto delle esigenze che ci troviamo a fronteggiare». Il ministro non ha fatto cifre su quanto sarà messo sul piatto per abbassare il cuneo fiscale, «è presto per dare una quantificazione ma siamo consapevoli delle esigenze e delle aspettative». In ogni caso, ha concluso, «sono abituato a ricevere richieste largamente eccedenti a quanto è fattibile».

IMMIGRAZIONE - Il decreto approvato dal Consiglio dei ministri inoltre stanzia 210 milioni per l’emergenza immigrazione, ottenuti attraverso la rimodulazione di fondi del ministero dell’Interno.

SPREAD - «Il governo è nella pienezza dei suoi poteri e in grado di gestire le sfide della politica economica per un periodo di tempo congruo». Ha anche detto il ministro che ha aggiunto: «Queste misure penso che potranno avere un significato positivo nelle aspettative dei mercati finanziari - aggiunge il ministro - naturalmente senza la crisi politica lo spread si sarebbe avvicinato ai livelli più bassi già in questa fase di chiusura nel 2013».

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