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Pescara, 16/05/2025
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11/10/2013
La Repubblica
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Immigrati, M5s nel caos. Grillo attacca,
Assemblea senatori: "Emendamento resta" |
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Il leader del M5S e Casaleggio si scagliano contro l'emendamento presentato da Cioffi e Buccarella per l'abolizione del reato di clandestinità. Gli autori: "Non è stato un errore". Riunione serale a Palazzo Madama: "Da Grillo post impulsivo". La Lega protesta in aula con cartelli e striscioni. Renzi: "Bossi-Fini da cambiare"
ROMA - Due senatori del Movimento Cinque Stelle, Maurizio Buccarella e Andrea Cioffi, propongono in commissione Giustizia del Senato un emendamento per l'abolizione del reato di clandestinità contenuto nella legge Bossi-Fini. La misura viene approvata da una nuova strana maggioranza, composta da Pd, Sel, Scelta civica e alcuni berlusconiani. Beppe Grillo in un primo tempo condivide. Poi, con una brusca retromarcia, sconfessa i due senatori e li attacca duramente sul suo blog in un post a doppia firma, sua e di Gianroberto Casaleggio: "La loro posizione è del tutto personale - si legge nell'articolo - non faceva parte del programma. Non siamo d'accordo sia nel metodo che nel merito". Ma i senatori M5s vanno avanti compatti: "L'emendamento resta e andrà in aula".
Questa, in breve, la storia dell'emendamento della discordia, che rischia di far deflagare il M5S. Il Movimento ha trovato una sintesi in un'assemblea congiunta di tutti i deputati e i senatori pentastellati: "Si va avanti", ma annunciano un incontro di chiarimento con Grillo. Niente streaming della riunione per l'occasione e giornalisti tenuti a debita distanza.
L'iniziativa dei due senatori grillini e la conseguente bocciatura del leader del Movimento hanno scatenato un dibattito durato tutta la giornata. La Lega e il Pdl hanno lodato lo stop di Grillo, duramente criticato invece da altre forze politiche, Sel e Pd in testa. Per Matteo Renzi quanto è successo in casa Cinque stelle è il sintomo evidente del fallimento di quel sogno di rinnovamento cui aspirava il Movimento. Il sindaco di Firenze si schiera senza indugi contro la Bossi-Fini (firmando anche l'appello di Repubblica): "Quella legge è non serve a niente e va cambiata".
Ma scorriamo rapidamente i fotogrammi di questa giornata, ricostruendo la cronaca dei fatti.
La condanna di Grillo e Casaleggio. Il "M5S non è nato per creare dei dottor Stranamore in Parlamento senza controllo", scrivono Grillo e Casaleggio sul blog. Per i leader del Movimento "questo emendamento è un invito agli emigranti dell'Africa e del Medio Oriente a imbarcarsi per l'Italia (...). Lampedusa è al collasso e l'Italia non sta tanto bene. Quanti clandestini siamo in grado di accogliere se un italiano su otto non ha i soldi per mangiare?". E ancora: "Se durante le elezioni politiche avessimo proposto l'abolizione del reato di clandestinità, presente in paesi molto più civili del nostro, come la Francia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, il M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico". Si contesta inoltre che la posizione "non è stata discussa in assemblea con gli altri senatori del M5S, non faceva parte del programma votato da otto milioni e mezzo di elettori, e non è mai stata sottoposta ad alcuna verifica formale all'interno".
Nel pomeriggio sul blog compare un nuovo post intitolato: "Qualche precisazione sul metodo M5S". Tre punti, in cui il leader dei Cinque stelle ricorda che "in caso di nuove leggi di rilevanza sociale non previste dal Programma, come può essere l'abolizione del reato di clandestinità, queste devono essere prima discusse in assemblea dai proponenti e quindi proposte all'approvazione del M5S attraverso il blog".
Assemblea M5S. A Palazzo Madama, per tutta la mattinata nessuna dichiarazione ufficiale, bocche cucite e facce torve. "Il metodo usato dai senatori è sbagliato, non è stata consultata l'assemblea", commenta il deputato grillino Alessandro Di Battista. "Ci sono le regole, ci diamo delle regole o ci danno delle regole?", si chiede a caldo in un tweet Luis Alberto Orellana, senatore considerato una delle voci più critiche del Movimento.
La sintesi i grillini l'hanno fatta nell'assemblea serale, e le voci che escono sanno di presa di distanza dal blog del movimento. "Il post di Grillo - ha detto Alessio Villarosa - è uscito in modo impulsivo. Vogliamo capire perché lo ha fatto, perché non ha chiesto prima un chiarimento". Si è trattato di un'assemblea serena, compatta, fanno sapere i grillini. Probabile un incontro con Grillo la prossima settimana.
In ogni caso, nessuna retromarcia per il momento: "L'emendamento sull'immigrazione clandestina arriverà in aula - spiega Massimo Buccarella - ma sollecitiamo Beppe e Casaleggio a mettere a disposizione il blog per informare e consentire agli iscritti di dire la loro prima di andare al voto"
"E' vero che la questione dell'immigrazione non era nel programma elettorale ma in quel momento non c'era l'emergenza immigrati", osserva il deputato Mattia Fantinati uscendo dalla riunione. E aggiunge: "Ma non possiamo non prendere posizione su argomenti che interessano nel vivo la vita del Paese. Forse c'è stato un problema di comunicazione".
Gli autori: "Non è stato un errore". I due autori dell'emendamento, ovvero Buccarella e Cioffi, si erano già fatti sentire prima della riunione serale: "Noi pensiamo di aver svolto il nostro lavoro al meglio e non pensiamo di aver commesso errori". Cioffi aggiunge: "E' tutto molto tranquillo, molto semplice, qual è il problema? Noi abbiamo un regolamento, decidiamo a maggioranza. Grillo? Io non ci ho parlato, nessuno di noi ci ha parlato". In ogni caso aggiungono i due senatori: "Per l'aula avremo tutto il tempo di chiarirci tra di noi, con lo staff".
Le prime reazioni. Dal Pdl le prime reazioni in diretta. A commentare su Twitter le parole di Grillo e Casaleggio è Maurizio Gasparri, vicepresidente a Palazzo Madama.
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