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Data: 11/10/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Legge di stabilità con fondi Cig e social card. Martedì sarà varata dal Consiglio dei ministri. Il ministro Zanonato: Imu capitolo chiuso, non si paga

ROMA Ultimi ritocchi e limature e la Legge di stabilità arriverà martedì prossimo sul tavolo del consiglio dei ministri giusto in tempo per il varo e la contestuale trasmissione a Bruxelles e al Parlamento. Ma non dovrebbe viaggiare da sola. Come ha detto anche il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni ci sarebbe anche un decreto parallelo, una sorta di “collegato” che recupererebbe tutte le misure saltate dal decreto sulla correzione dei conti. E in particolare il rifinanziamento di 330 milioni della Cassa integrazione in deroga, quello della social card (35 milioni) e la nuova procedura agevolata per i gestori di videopoker. Intanto una certezza avanza: «La questione (Imu) - dice il ministro allo Sviluppo Flavio Zanonato - è chiusa, siamo a valle di una decisione assunta e le varie forze che compongono il governo devono rispettare l'impegno assunto». Insomma non si pagherà neanche la seconda rata. Per quanto riguarda la stabilità c'è attesa per l'arrivo della nuova service tax. Ma il menù è ormai noto anche se c'è da vedere quali saranno le grandezze: si continua in particolare a discutere del finanziamento del taglio al cuneo fiscale. Proprio su questo nodo si susseguono gli incontri a Palazzo Chigi. L'ultimo, ieri, con Reteimprese: «abbiamo condiviso gli obiettivi del governo - dice il presidente, Ivan Malavasi - di ridurre le tasse sul lavoro e sulle imprese e aumentare l'efficienza della spesa pubblica». E sul cuneo: «a nostro parere siamo sotto i 10 miliardi ventilati». Ma in ogni caso «quella sul cuneo fiscale non sarà un'operazione una tantum ma strutturata su più anni durante i quali il costo del lavoro avrà una caduta progressiva, pianificata all'interno del bilancio dello Stato. Questa per noi - sottolinea Malavasi - è la novità più importante». Una novità che inizialmente dovrebbe mettere su piatto circa 5 miliardi: «il premier non ha fatto cifre - ricorda il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi - ma, per il momento, non mi ha lasciato molte speranze che la cifra da destinare alla riduzione del cuneo fiscale sia di «10 miliardi». Squinzi poi sollecita un'azione più forte: «Abbiamo bisogno di fare un manovrone e non una manovrina«. Per Confapi «per oltre il 79% delle piccole e medie imprese la riduzione del costo del lavoro e dell'imposizione fiscale sono priorità improrogabili», mentre Confcooperative propone: «Cominciamo con il togliere l'Irap per ogni giovane neoassunto». Altro argomento caldo per la Stabilità è il reddito minimo contro il quale si scaglia con forza il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni che esprime un «no assoluto al salario minimo garantito. Basta con queste pagliacciate. Tutti devono essere messi nelle condizioni di lavorare». Cgil critica su mancato finanziamento della Cig.

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