L'AQUILA - L'autobus è completo e circa trenta pendolari restano a piedi alle 6,50 del mattino.
È quanto denuncia in una lettera ad AbruzzoWeb e all'Arpa, le Autolinee regionali pubbliche abruzzesi, Simone Sclocco, che ogni mattina come molti altri lavoratori, viaggia sulla tratta Pescara - Chieti - L'Aquila.
"Un servizio totalmente inefficiente e, ieri, se n'è avuta l'ennesima riprova. L'autobus è arrivato a Chieti Scalo quasi completamente pieno e, inoltre, il mezzo era ad un solo piano, quando è sempre previsto un bipiano. Ad aspettare alla fermata eravamo quasi in trenta".
A causa dell'insufficienza dei posti a sedere, una decina di persone sarebbero state invitate a viaggiare in piedi, secondo Sclocco che puntualizza "alle nostre richieste di un autobus supplementare che svolgesse il servizio, l'autista ha risposto di non prendersela con lui e che il bis non c’era".
"A questo punto io e altri tre colleghi abbiamo deciso di evitare di salire sull’autobus e di raggiungere il posto di lavoro in macchina e a nostre spese perché non ce la siamo sentita di rischiare di poter cadere ad una frenata del bus - prosegue - Non ci sembrava legale in un autobus che effettua una tratta di 120 chilometri viaggiare in piedi, tra l’altro percorrendo metà del percorso in autostrada e l’altra metà in strade extraurbane".
Il disservizio, secondo Sclocco, "è una cosa già nota all'Arpa", visti i reclami già fatti in data 5 aprile 2013.
"Avendo pagato il nostro abbonamento in maniera puntuale e che, se non fosse stato così, avremmo subito una giusta sanzione, ci sentiamo in diritto di richiedere che il servizio venga effettuato in maniera precisa e puntuale", conclude. Marianna Galeota
LA LETTERA COMPLETA
La presente per segnalare che il servizio (se così può essere chiamato) offerto sulla tratta Pescara-Chieti-L’aquila no stop delle 6;30 è totalmente inefficiente e questa mattina se ne avuta l’ennesima dimostrazione.
L’autobus con partenza alle 6,30 che transita e si ferma a ChietiScalo intorno alle 6,50, questa mattina,(autobus ad un solo piano quando è sempre previsto il bipiano) era quasi completamente pieno e ad aspettare alla fermata di cnieti eravamo quasi in trenta.
Ovviamente non c’è stato posto a sedere per tutti e pertanto circa una decina di persone sono state invitate a viaggiare in piedi dal Sig. Autista che alle nostre rimostranze sul fatto di dover viaggiare in queste condizioni e alla richiesta di un autobus supplementare che svolgesse il servizio, ha risposto di non prendersela con lui e che il bis non c’era.
A questo punto io e altri tre colleghi abbiamo deciso di evitare di salire sull’autobus (primo perché non ce la siamo sentiti di rischiare di poter cadere ad una frenata del bus e secondo perché non ci sembrava legale in un autobus che effettua una tratta di 120 e passa km viaggiare in piedi, tra l’altro percorrendo metà del percorso in autostrada e l’altra metà in strade extraurbane) e di raggiungere il posto di lavoro (non di certo ci si va a divertire) in macchina e a nostre spese.
Considerando che l’abbonamento viene regolarmente pagato, come regolari sono gli aumenti applicati dall’Arpa sulle tariffe, è buona prassi degli autisti fregarsene totalmente al succedersi di questi disservizi, scaricando le colpe su altri non ben identificati colleghi e/o superiori.
Avendo pagato il nostro abbonamento in maniera puntuale, e che se non fosse stato cosi’ avremo subito una giusta sanzione, ci sentiamo in diritto di richiedere che il servizio venga effettuato in maniera precisa e puntuale come i vostri controllori si sentono in diritto di procedere alla irrogazione della sanzione quando il biglietto non è stato pagato.
Come già indicato in precedenza questa situazione è a voi ben nota, come da nostro reclamo del 5 aprile 2013, mandando un autobus ad un solo piano e non prevedendo un auto bis eravate pienamente consapevoli che molte persone non avrebbero trovato il posto a sedere e che altrettante avrebbero viaggiato in piedi, con tutti i rischi evidenziati in precedenza: è molto grave che un’azienda che ha il monopolio su questa tratta non si attivi per cercare dei rimedi adeguati alle situazioni ben conosciute.
ARPA: ''CASO ISOLATO DI DISSERVIZIO, CAUSATO DA GUASTO''
"Un disservizio accaduto una tantum, che non è di certo la prassi, dipeso da un guasto del mezzo".
L'Arpa risponde così alla lettera di reclamo di un suo utente, Simone Sclocco, che denuncia di essere rimasto a piedi, insieme ad altre trenta persone, sulla linea Pescara - Chieti Scalo - L'Aquila, a causa della mancanza di posti sul mezzo delle 6.30.
"Non erano in trenta, ma in molti meno - replicano dall'Arpa - Il problema è sorto a causa di un guasto al mezzo bipiano previsto per quella tratta che è stato sostituito da un autobus ad un solo piano, disponibile in quel momento. Se capita un'avaria, dobbiamo rimediare con quello che abbiamo. Il mezzo è arrivato a Chieti con dei posti vuoti e solo alcuni avrebbero dovuto viaggiare in piedi".
A detta dell'autista, inoltre, tra le persone rimaste a terra, ci sarebbe stato qualcuno seccato dal dover viaggiare al fianco di cittadini extracomunitari.