CASTEL DI SANGRO Ancora interrogativi e polemiche sul progetto di unificazione delle due stazioni ferroviarie di Castel di Sangro. L’intervento, avviato da qualche settimana, sta sollevando un vespaio di polemiche da parte di cittadini che ritengono venga stravolta una parte del territorio. In un manifesto del Pd, corredato da foto e cartine, vengono messi in evidenza tutti i punti critici di un progetto che potrebbe, secondo i Democratici, non diventare mai operativo. «Il 5 maggio 2008» si legge nel documento «il consiglio comunale di Castel di Sangro approva il progetto definitivo, ma il 2 ottobre 2009 ci ripensa e, con l’intento di non espropriare aree dei privati cittadini, sceglie una nuova soluzione progettuale che lascia invariato il tracciato ferroviario esistente e che attraversa la ex statale 58 con un tunnel. Con questa decisione non si realizzeranno gli obiettivi inizialmente previsti: decongestionare l’area ospedaliera e liberare spazi per l’uso pubblico. Non si utilizzerà uno spazio a basso impatto ambientale, si riporterà il tracciato nel centro urbano con i conseguenti problemi di inquinamento acustico e di sicurezza per la popolazione. Si sarà persa l’occasione per dare un nuovo assetto urbanistico a Castel di Sangro confacente al ruolo che sarà chiamata a svolgere in futuro». Dubbi vengono avanzati anche sull’entrata in funzione della nuova ferrovia. «Ci si chiede» prosegue il Pd «quando entrerà in funzione questo raccordo di tracciato visto che manca il finanziamento per la tratta Quadri-Castel di Sangro e visto che la ferrovia Sulmona-Carpinone è stata soppressa. A quando sarà rinviato il sogno di avere un collegamento ferroviario diretto Adriatico-Tirreno con Castel di Sangro».