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Data: 13/10/2013
Testata giornalistica: Corriere della Sera
Alitalia, le (dure) condizioni di Air France «No a nuove rotte e alt all’acquisto di aerei». Gros-Pietro: ora un partner

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI - Assicurata dal governo italiano la continuità aziendale, scongiurato il pericolo che gli aerei restino a terra per mancanza di carburante, ora Alitalia torna a guardare verso il partner Air France-Klm per una soluzione che vada al di là del brevissimo termine. Lo ha ricordato ieri, di nuovo, il ministro per le Infrastrutture Maurizio Lupi: «Mi auguro che anche Air France, che ha votato per l’aumento di capitale, partecipi al medesimo aumento dimostrando lo stesso interesse che dimostrano i privati».
Ma come il 23 settembre scorso, quando un consiglio ritenuto decisivo del gruppo franco-olandese finì con la richiesta di tempo e garanzie, adesso Parigi torna a porre le sue condizioni.
Venerdì sera Air France-Klm ha dato il suo voto favorevole all’approvazione del piano d’urgenza da 500 milioni messo a punto da Palazzo Chigi, ma ha tenuto a precisare che questo non comporta automaticamente la partecipazione all’aumento di capitale.

Air France-Klm vuole che l’amministratore delegato di Alitalia, Gabriele Del Torchio, rinunci all’apertura di nuovi collegamenti a medio-lungo raggio e a comprare altri aerei, come scrive Le Monde che parla di indispensabile «cambio di strategia».

Si tratta in sostanza di confermare la visione che dell’ipotetico affare si ha a Parigi, e cioè che Alitalia dovrebbe portare in dote a Air France-Klm e quindi agli hub di Parigi Charles de Gaulle e Amsterdam Schipol il ricco bacino di utenza italiano.
Solo in questo caso il manager francese Alexandre De Juniac sarebbe disposto a versare i 150 milioni di euro necessari, come minimo, per salire dall’attuale 25% al 40% o più di Alitalia. L’obiettivo di Air France-Klm è arrivare al 50% per prendere il controllo della compagnia, ma molto dipenderà da quanti soldi saranno necessari per giungere a quella quota, visto che anche Air France-Klm attraversa una difficile fase di ristrutturazione, con i sindacati che vedono di cattivo occhio un salvataggio oneroso di Alitalia nel momento in cui 2800 dipendenti francesi sono messi in mobilità.

Da parte italiana, comunque, tutto preme perché il «partner straniero» intervenga stabilmente. L’obiettivo di Intesa Sanpaolo (che assieme a Unicredit è chiamata a intervenire fino a 100 milioni) «è quello di tutelare l’investimento» e non di essere un azionista di lungo periodo, ha precisato ieri il presidente del consiglio di gestione della banca, Gian Maria Gros-Pietro.

«Vogliamo rendere sana la società per poi passare la mano - ha aggiunto -, aspettiamo di sentire quello che dice Air France. Noi chiediamo trasparenza nella gestione verso gli azionisti e un management professionale».
Domani è in programma l’assemblea dei soci Alitalia, che avranno 30 giorni di tempo per decidere se e come sottoscrivere l’aumento di capitale.

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